La lepre pazza - 6° capitolo: festa di compleanno
Data: 11/12/2017,
Categorie:
Lesbo
Autore: Samuela, Fonte: Annunci69
... la loro unica figlia quasi 19enne.- Debbo dire niente di interessante, anzi una vita abbastanza banale, piena di limitazioni ideologiche e per di più anche religiose, tanto che mi guadagnai un invito alla funzione domenicale in Church St. Patrick che, declinai gentilmente, adducendo inesistenti impegni presi in precedenza.- Mi stavo un po’ annoiando o perlomeno sentivo che la….”pachanga” era impossibile in quell’ambiente.- Con gli occhi cercai Kimberly, ma non riuscii a vederla.- Fu in quel momento che una ragazza giovanissima, dai tratti ancora adolescenti, si avvicinò e mi chiese: - “Tu sei Samuela, vero? “ Annuii sorridendo. – “Io sono Carla, la figlia di Attilio.” Disse sorridendomi con gentile soavità.- Era molto bella, bionda come sua madre, occhi azzurri, carnagione chiara, leggermente abbronzata.- Notai subito le sue belle gambe, i sandali da sera a tacco alto che facevano risaltare le magre caviglie sui cui erano impostati dei polpacci forti, affusolati e leggermente ruotati verso l’esterno.- Sapevo che quel particolare denotava attitudini erotiche spiccatissime.- In passato avevo più volte comprovato, impazzendo di piacere, le grandi doti da amante che avevano le portatrici di quel tipo di gambe.-
Cominciò così la nostra conoscenza.- Una lunga chiacchierata con cui l’innata curiosità di quella giovane creatura volle indagare nella mia vita.- Carla mi piaceva moltissimo, ma la sua età giovanissima e soprattutto quella sua aria ingenua, mi avevano imposto cautela ...
... nelle confidenze.- Tuttavia, come mi resi conto in seguito, qualcosa di informale la fanciulla aveva notato in me.- Avevo cominciato a provare verso Carla qualcosa di più della semplice simpatia.- Troppe valte, fra me e me, mi chiedevo quanto sarebbe stato bello e piacevole accarezzarle le cosce e quel seno che debordava provocatoriamente dalla scollatura.- Così dovetti ammettere di essere rimasta male nell’apprendere che Carla sarebbe partita da New York il martedì seguente per vivere un’esperienza di meditazione induista.- La cosa mi incuriosì, volli saperne di più.- Mi raccontò di aver bisogno di allontanarsi un po’ dalla famiglia ed aveva scelto, per questo, di recarsi in un centro di pratiche religiose induiste (“ashram”) nello stato di N.Y. diretto da una certa, a me sconosciuta, Gurumayi Chivilasananda, allieva di un altrettanto sconosciuto Swami Baba Muktananda.- Il centro destinato a pratiche meditative della corrente di Siddha Yoga, era aperto a tutti, purchè paganti (vedi in rete).- Ero veramente curiosa di sapere cosa spingesse una giovane di 19 anni, bella ed apparentemente priva di evidenti problemi, verso un’esperienza di tal genere.- Ma in me c’era dell’altro, da tempo avevo in mente di andare in India da qualche guru, magari da Sayi Baba per dedicarmi a meditazione e Yoga, per cui la cosa risvegliava il mio interesse.- Così più Carla si dilungava, più avevo voglia di recarmi con lei.- Le manifestai questo mio, ancor vago desiderio, e lei, entusiasta, iniziò ...