Primo compleanno
Data: 11/12/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Maschio-Hot, Fonte: Annunci69
... davanti a me. Poi di nuovo le mani, afferrano le mie e scivolano verso i gomiti spingendomi verso il basso, attraversano gli avambracci e mentre afferrano i bicipiti comincio a flettere le gambe finché sono in ginocchio. Si ferma per accarezzarmi i capelli, con l’indice disegna l’ovale del mio viso finché con l’aiuto del pollice spinge il mio mento verso di lui. Qualcosa di caldo tocca il mio labbro superiore ma non è liscio bensì rugoso, apro la bocca e sento quella breve carne entrare e di lì a poco disserrare le mie labbra che si adagiano sulla sua cappella e oltre lungo l’ asta fino a raggiungere le pareti a bloccarmi. Rimaniamo immobili, non faccio nulla, respiro tranquillamente con le narici e tengo ferma la lingua. La sua urina comincia a colare nella laringe, appena piccole gocce che diventano un flusso costante e deciso. Bevo senza sentirne il sapore, mi concentro perché tutto vada nel mio stomaco, solo alla fine potrò assaggiare la forte sapidità della notte appena passata, quindi respiro con regolarità e ogni deglutizione è un colpo alla mia erezione incontrollabile e ritmata. Sento che si placa in me la curiosità perché sono certo che sarà un incontro eccitante. Posso finalmente assaggiare il sapore, forte e maturo tanto da volerne ancora e ancora ne arriva in una spruzzo tardivo che mantengo in bocca, assaggiandolo per fargli capire che ne apprezzo il dono. Lui si sottrae e mi chiede e mi ferma le labbra che vogliono richiudersi. “Devi ricordarti questa cosa ...
... finché rimani qui. Non chiudere mai la bocca, appoggia la lingua sui denti inferiori e la punta nella parte interna del labbro. Ricordalo”. Obbedii. Alzai il viso per avere conferma e lui fece scivolare dentro il suo indice che ruotò in tutto il palato. “Infilami le pantofole e poi alzati”.
Si posizionò dietro di me e mi condusse verso una stanza più fredda, lo percepii dal porcellanato che aveva preso il posto del parquet. Era il bagno. Mi spinse di nuovo in ginocchio, davanti al water dove si sedette. “Prendilo in bocca e succhiamelo. Non fare variazioni devi andare dalla cappella alle palle, sempre lo stesso ritmo”. Sentii che si appoggiava con la schiena alla parte dietro mentre teneva sempre piegate le gambe. “Appoggiati sulle mie cosce e continua”. Rimanemmo così per diversi minuti, ero concentrato sulla pressione delle mie labbra sul quel cazzo di grosse dimensioni, lo capivo dal percorso che dovevo descrivere per andare e tornare dal glande al suo scroto, impercettibilmente affondavo sempre di più in gola quella asta marmorea, volevo dargli piacere senza disobbedire ai suoi ordini, e mi fermavo qualche attimo in più in profondità. Improvvisamente sentii le sue gambe irrigidirsi, poi un rumore sordo che si ripetè subito dopo e un tonfo d’acqua, finché un odore pregnante mi inondo le narici. “Continua non ti fermare” Continuai a pomparlo ritmicamente. “Adesso leccami le palle, non con la punta ma usa bene la superficie della lingua” iniziai immediatamente e più forte ...