Viaggio nel Magreb
Data: 11/12/2017,
Categorie:
Prime Esperienze
Tabù
Voyeur
Autore: BelMoroItaliano, Fonte: xHamster
... anche tu. Tieni indossa.- Forse hai ragione. Ho visto un paio di cosette in quella bottega che non ho avuto il coraggio di comprare. Magari se fai rientrare anche quelle nella contrattazione, riesci a strappare un buon prezzo.“Metti anche questo sul viso”, dice, passandomi uno shador.- Sei tu ad averne bisogno. Soprattutto per coprirti gli occhi. Non so quanti marocchini hanno gli occhi azzurri.- Insisto- Se proprio ci tieniCosi ci avviamo verso il cuore della città vecchia, indirizzandoci prudentemente verso la nostra meta. Appena inoltrati nella città vecchia, le precauzioni prese da Marco, si rivelano in tutta la loro ingenuità. Si vede fin troppo bene che siamo degli europei.Durante il tragitto i timori, comunque, si allontanano per far posto alla curiosità e alla meraviglia per lo spettacolo offerto da quella infinità di colori e suoniSiamo stati lì solo il giorno prima eppure sembra tutto così inedito, meravigliosamente nuovo: le stradine sempre più strette; la folla sempre più intensa; i colori, tanto vari e sgargianti da portarmi quasi allo stordimento. E poi le voci, i sorrisi della gente.Tutto mi appare così bello.Presa dall’esaltazione di essere così vicini alla nostra meta, non do nemmeno peso al fatto che, nella calca, qualcuno mi sfiora le natiche, qualcun altro le cosce; uno, decisamente più audace, è arrivato a stringere il mio sesso, raccogliendolo nella sua mano. Quel contatto, così deciso ma delicato mi eccita moltissimo. Non dico nulla a Marco anche ...
... perché ho notato che anche lui è stato oggetto di attenzioni particolari. La cosa mi eccita ancor di più.“Siamo quasi arrivati”, sto pensando, quando ci viene incontro il proprietario della bottega. Ci sorride, mostrando il coltello a Marco e ci indica una porta dove entrare. Guardo Marco, che senza esitazione mi fa cenno di entrare.Entriamo.E’ buioNon sento nessun rumore. Solo il respiro della persona dietro di me.I miei occhi si stanno abituando alla penombra.Provo a bofonchiare qualcosa, per saggiare la situazione ma subito Marco mi rassicura dicendomi che tutto va per il verso giusto. Erano d’accordo così già da ieri, mi dice. Si sarebbero accordati senza la presenza di Kaled e soprattutto con la mia presenza. La mia presenza? E cosa centro io?Non capisco e penso che sia meglio che stia zitta, per ora.Nel buio comincio a distinguere qualcosa.Qualcosa di chiaro.Sono i denti bianchissimi di qualcuno che probabilmente sta sorridendo.Le bocche merlate di bianco sono in realtà quattro. Un momento uno dei quattro ha gli occhi chiari. È Marco.Ora inizio a riconoscere anche delle sagome.Riesco ad intuire dove siamo.Dovrebbe essere una specie di retrobottega. Ma perché non si muovono? Perché stanno tutti zitti?Vorrei essere a Perugia o comunque lontana da qui mille anni luce.Riprovo a fare la conta: uno alle mie spalle più due accanto a Marco. Tre. Sono tre uomini, credo. Quello alle mie spalle si sposta: apre uno spiraglio della porta; sbircia all’esterno poi la richiude e la blocca ...