1. Storia di Marisa- l’inizio-


    Data: 15/11/2020, Categorie: Incesti Autore: melaproibita

    ... si capacitava fino a qualche mese fa, di come potesse un così bel ragazzo condurre una vita così ritirata e solitaria; solo lavoro e casa, senza frequentazioni di alcun tipo. Il marito si era arreso a quello stato di cose accettando passivamente che fosse un ragazzo strano e che magari, col tempo, sarebbe cambiato. Marisa no... voleva saperne di più, voleva capire, aiutare quel figlio ad uscire dal suo stato di isolamento volontario. E per capire, decise di indagare... anche violando la sua privacy.. anche giocando scorretto pur di arrivare a comprendere. Nel perfetto ordine maniacale della stanza di Enzo, dove era quasi superfluo sistemare e pulire ( perfino le pulizie fa il ragazzo ) un unico oggetto si presentava come lo scrigno dei segreti che avrebbe svelato una parte del mondo di Enzo: il suo computer! Fu stupefatta nel constatare che l’accesso non era protetto da password. Aprì cartelle a caso: foto di moto da corsa, ricordi del viaggio sul mar Rosso con i cugini della Puglia... finché non vide una cartella nominata semplicemente M. Incuriosita da quell’unica lettera cliccò ...
    ... sull’icona. Davanti ai suoi occhi si spalancò il baratro dell’imponderabile perversione di suo figlio, una lama aguzza che le sfibrò immediatamente le carni, lacerandone l’anima, confondendo la sua mente. Un interminabile serie di immagini di lei stessa: al mare in costume, in casa intenta a curare la pulizia, ai fornelli... immagini rubate probabilmente con lo smartphone... e poi ingrandimenti dei suoi particolari anatomici: il seno in primo piano chiuso da un vecchio costume un po’ fuori taglia, messo solo perché in quella spiaggia non veniva quasi mai nessuno, il suo culo fotografato da sotto la gonna ( ma come aveva fatto quel depravato?), foto dei suoi completi intimi adagiati sul letto, delle sue calze... Sconvolta cerco di placare il respiro affannato... riuscì a calmarsi... poi venne la crisi di pianto, irrefrenabile come un temporale estivo. Meccanicamente spense il computer, si passò dell’acqua fredda sul viso... infilò i primi vestiti che le capitarono in mano ed uscì di casa. Aveva solo bisogno di camminare all’aria fresca, il cuore le martalleva ancora nel petto. Ora... sapeva! 
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