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Compagni di banco
Data: 16/11/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Versatile61
In seconda media ero gia un ragazzo abbastanza irrequieto e sempre pronto a far casino, alto, magro i compagni mi cercavano perché sempre pronto agli scherzi in classe, ovvio che un tipo del genere stesse all'ultimo banco fila centrale per cercare di sfuggire al prof di turno. Il mio conpagno di banco era Mario un ragazzo dal fisico atletico, moro con carnagione scura, alla nostra sinistra lato finestra sedeva Federico un ragazzone cicciotto occhialuto con evidenti manifestazioni gay nonostante i 13 anni di eta'. Federico era preso in giro da tutti e parecchi di noi si divertivano a provocarlo, un giorno Mario durante l'ora di religione , favorito dalla tuta da ginnastica comincio a toccarsi il cazzo da sopra la tuta guardandolo dritto negli occhi , lui gli guardava il pacco e si passava la lingua sulle labbra, io li vicino ero spettatore e sorridevo, finche' Mario calata la tuta mise all'aria un cazzo degno di nota, bello , nodoso , dritto con una cappella di un colore viola tesa, fino a quel momento non avrei mai pensato di rimanere cosi affascinato da un cazzo. Passai il resto della mattina a pensare a quello che avevo visto e appena finita scuola corsi a casa in bagno per farmi una sega , appena goduto mi accorsi che ormai avevo gia deciso.....dovevo toccarlo. L'occasione si presento pochi giorni dopo, come al solito in classe Mario si divertiva a stuzzicare Federico, con il cazzo in mano e ben attento a nn farsi vedere dagli altri comincio una sega ...
... lentissima Federico lo guardava estasiato cosi' come me, tante' che Mario girandosi a cercare la mia compiacenza nello sfotto' mi trovo' ad ammirare il suo cazzo mentre con la destra mi toccavo sui pantaloni. Sorrise e quel sorriso fu l'inizio di tutto. L'ora successiva Federico fu chiamato allla cattedra per un interrogazione di Inglese, appena si allontano' Mario comincio' con me il gioco che normalmente faceva con lui, tiro' il cazzo fuori inizio un lento movimento, io lo guardavo ergersi, diventare sempre piu duro, la cappella diventare paonazza e come rapito da una forza a me estranea allungai la mano verso quell'asta che tanto desideravo toccare, tastarne la consistenza, lui si mise comodo e mi lascio' fare. Cominciai cosi una sega lenta, giocando con il glande, gustando quel magico momento per poi accellerare il movimento fino a sentire lo spasimo del godimento e la calda crema colarmi tra le dita. Mario si ricompose e la mattina continuo' come niente fosse accaduto, all'uscita di scuola mario inaspettatamente fece di tutto per staccarsi dalla comitiva mentre ci dirigevamo verso casa insieme mi si avvicino' e mi disse piano " dopo i compiti ci vediamo al campetto, voglio renderti la sega che mi hai fatto". Quelle poche ore furono interminabili, non vedevo l'ora di andare al campetto per "giocare con Mario", alle 17,00 puntualissimo ero li che fremeva, unico problema al campo c'era il resto della comitiva, dovevamo trovare un posto tranquillo. All'arrivo di Mario ...