1. Perché, a volte, il picchiare una donna non è solo opportuno ma necessario


    Data: 17/11/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Tibet, Fonte: EroticiRacconti

    Nota dell'autore. Ho provato ad immedesimarmi nel protagonista ma proprio non ci sono riuscito, ho voglia di picchiarlo... di pestarlo fino a fargli riprendere il suo ruolo di uomo. E' una storia "quasi" vera, provo a scriverla interpretando lei... sbagliando senz'altro... Quanto mi è diventato insopportabile! E pensare che fino a poco fa lo consideravo l'amore della mia vita e ancora lo potrebbe ridiventare, basterebbe che tornasse a fare l'uomo. Alla prima mia pazzia, avrebbe dovuto prendermi per i capelli, trascinarmi in camera da letto, riempirmi il viso di schiaffi fino a farmi sanguinare dal naso e dalla bocca, strapparmi gli abiti di dosso, togliersi la cinghia e frustarmi sul sedere fino a farmelo gonfio e dolorante e poi prendermi, prendermi violento, da bestia. Invece mi guarda con la sua aria da cane bastonato. Lui... un uomo grande e grosso, ricco e potente, mi... mi viene una voglia di umiliarlo, di farlo soffrire! Perché non lo lascio? Non lo so. Perché l'amo ancora nonostante tutto? Perché spero che cambi? Non lo so. Stiamo raggiungendo Cap d'Agde per una breve vacanza, ci siamo fermati in questo autogrill per mangiare un boccone. A qualche tavolo da noi c'è un uomo che sta finendo di cenare, mi sta divorando con gli occhi, è un camionista, sta in canotta e mostra un torace pieno di peli neri, due braccia muscolose, una barba di diversi giorni, due occhi neri e incandescenti. Un turco? Un albanese? Mi intriga, il suo sguardo mi eccita, sento che il clitoride ...
    ... mi si sta inturgidendo e sento il solito umidore fra le cosce, ho voglia... ho voglia, ho voglia di un uomo e voglio umiliare questo lumacone che è diventato mio marito. Guardo il camionista e gli mostro la mia disponibilità, gliela faccio capire, un sorriso, la lingua passata sulle labbra, lo sguardo che non si stacca da lui, non gli sembra vero! Mi vedo con i suoi occhi, una bellissima donna, ben vestita, giovane, accompagnata, che gli si offre, non crede alla sua fortuna. Mio marito? Non me ne importa nulla, da tempo faccio quello che mi pare, lui accetta tutto e accetterà anche questa pazzia altrimenti mi perde. Mi alzo, non spiego né il perché, né dove vado, né quando tornerò'. Niente..... neanche una parola. Raggiungo il locale WC e aspetto, lui si precipita dentro, lo porto fuori, all'esterno giro appena l'angolo, ha capito tutto, sa di sudore, un odore che mi disgusta e mi eccita, non diciamo una parola, mi brancica dappertutto, mi strapazza le tette, mi palpa il culo. Lo fermo. -Andiamo sul tuo camion...- Capisce, mi precede e usciamo sul piazzale, raggiungiamo un grosso autoarticolato, apre lo sportello e spingendomi per il culo mi fa salire, un odore di sporcizia, sudore, di mangiare strano, mi segue e mi prende, mi abbranca con un abbraccio da orso, mi abbassa le spalline del vestito e mi strappa il reggiseno, mi stringe i capezzoli con le sue dita enormi, mi morde la bocca, sento il suo fiato fetido, si apre i pantaloni e a fatica tira fuori un cazzo veramente ...
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