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Sole di Maggio
Data: 19/11/2020, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI
... andare a cercarlo.» «Vado io mamma», si propose Manuela. Dal corridoio giunse un grido strozzato. Presso lo studio del professor Pagliai, una giovane donna era sorretta da più persone. Affrante, Nadia e Tiziana si abbandonarono sulle sedie della sala d’attesa. Manuela trovò gli amici di Silvia che parlottavano nell’atrio. «Notizie di Silvia», le chiese Livio. «I suoi genitori hanno parlato col dottore. Purtroppo è ancora grave. Avete visto mio fratello?» «Qui non è venuto. Pensavamo fosse con voi.» «Dio mio dove può essere andato?» disse Manuela portandosi una mano al cuore. «Stia tranquilla signorina. Mauro non si allontanerebbe dall’ospedale per nessuna ragione al mondo e l’avremmo visto se fosse uscito.» «Questa non è la sola uscita», precisò Arturo. «Ce ne sono altre secondarie e Mauro potrebbe avere usato una di quelle se fosse voluto uscire senza essere notato.» «Ho lasciato la borsetta in sala d’aspetto. Posso chiedervi un cellulare?» domandò Manuela. «Signorina prenda il mio», si offrì il Bizza anticipando gli altri. Il tremore alle mani impediva a Manuela di comporre il numero. Arturo si prestò per aiutarla. «Lo tiene spento. Sapete dove abbia posteggiato la macchina?» chiese Arturo agli amici. «Dalle parti di Viale Ariosto. Ho parcheggiato vicino alla sua.» «Non saprei orientarmi», disse Manuela voltandosi verso il ragazzo che aveva parlato. Potrebbe farmi il favore di accompagnarmi?» Il ragazzo fece cenno di seguirla e s’incamminò così spedito che lei fu ...
... costretta a trotterellare per starle dietro. «Signorina se tagliassimo di qui faremmo più in fretta.» «Grazie per esserti proposto. Puoi darmi del tu. Mi chiamo Manuela.» «Io sono Stefano.» «Tu sei il ragazzo che corteggiava Sil…» Colta all’improvviso Manuela non riuscì a terminare la frase. Lo guardò con occhi colmi di disagio. Lui le fece un cenno d’assenso, seguito da un gesto che voleva significare “lascia perdere”. Rallentò per consentirle di seguirlo senza obbligarla a trotterellare. D’improvviso esclamò: «Diavolo, la macchina di tuo fratello era qui. Ne sono sicuro. Lì c’è la mia. Manuela dove pensi possa essere andato?» «Forse si è diretto a casa ma temo abbia in mente qualcosa di brutto.» «Hai la macchina?» «Sono venuta con mio padre.» «Ti porto io a Sanfabiano.» «Stefano mi spiace che proprio tu debba prestarti ad aiutarmi.» «Non pensarci. Forza, sali.» «Stefano posso usare il tuo cellulare. Devo avvertire mio padre.» Qualche istante dopo Manuela componeva il numero di suo padre con mano tremante. «Babbo?» «Che cosa c’è Manuela?» «Non abbiamo trovato la macchina di Mauro in nessun parcheggio dell’ospedale. Sto tornando a Sanfabiano per accertarmi che sia tornato a casa.» «Avvertimi se non ci fosse.» «Luciano che sta succedendo?» gli chiese la moglie. «Mauro se n’è andato, forse è diretto a casa. Manuela sta tornando a Sanfabiano.» Nadia sbiancò e Tiziana si prodigò per farle bere un sorso d’acqua. Un atto disperato Mauro entrò nella rimessa, cercò la canna che sua madre ...