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Sole di Maggio
Data: 19/11/2020, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI
... poche volte. L’ho lasciata preoccupata.» «Signorina usi il mio», le disse Tamara. «Può andare di là nella stanzetta attigua. Troverà un po’ di disordine perché la usiamo come magazzino ma potrà telefonare senza essere disturbata.» «Intanto ti ordino la colazione Silvia?» le chiese Mauro. «Preferisci un panino al prosciutto?» Lei sbirciò nelle vetrinette e ordinò due porzioni di crostata con le mele e acqua minerale naturale non di frigorifero. Poi si allontanò sinuosa e leggera. «Mauro?» Lui era tanto preso a fissare la porta dietro la quale Silvia era scomparsa da non afferrare che Tamara lo stava chiamando. «Mauro!» «Scusami Tamara.» «Mi è giunta notizia della tua rottura con Rossana.» «In verità non c’è niente di definitivo.» «Te l’ho chiesto perché non vi si vede assieme da mesi. Rossana è sempre in compagnia delle sue amiche con un muso lungo così. La ragazza che è di là è la tua nuova fidanzata?» «Tamara ti ripeto che non ho rotto definitivamente con Rossana.» «Frequenti la stangona da molto tempo?» Sul volto di Mauro si accese un’espressione contrariata e le mosse un rimprovero, rispondendole: «Tamara non mi è piaciuto il termine che hai usato.» «Quale termine?» gli chiese lei inarcando le sopracciglia. «Stangona!» esclamò lui. «Comunica una sensazione di volgarità. Si chiama Silvia.» «Mamma mia come sei suscettibile stamattina! La mia era una battuta. In ogni modo non si può dire che sia bassa quella Silvia ti pare?» «Si chiama Silvia non “quella Silvia”», reagì ...
... nuovamente Mauro. «Uffa, Mauro, quanto sei irritabile stamattina», reagì lei «e ferma quei piedi altrimenti contagi di nevrosi anche me! «Allora puoi soddisfare la mia curiosità di sapere quando tu l’abbia conosciuta quella spilun… quella Silvia senza timore che mi veda rovesciare il tavolo?» «Ieri pomeriggio.» «Dove?» «Mi sono recato nella sede dell’associazione ambientalista di cui parla il Corriere. Volevo sapere se fosse stato possibile fare qualcosa per impedire la costruzione di quel cazzo di diga. È lì che l’ho conosciuta.» «Già ti tolgono l’ispirazione se sommergono la Valcorniola.» Tamara assunse un’aria intrigante e, come per dirgliela di sotterfugio, sollevò la mano a nascondersi la bocca. «Molti cacciatori appenderebbero il fucile al chiodo per un’ambientalista come quella.» Armeggiò intorno alla macchina del caffè e soggiunse in tono confidenziale: «Era troppo dispiaciuta per il ritardo e che occhi dolci ti faceva!» «Tamara non esagerare, ti sarà parso», rispose Mauro ma con un’espressione che sembrava avergli lasciato un punto interrogativo stampato in faccia. «A me non sfugge niente, nemmeno che tu sia divenuto pallido come un lenzuolo appena l’hai vista.» Tamara moriva dalla curiosità di conoscere il motivo dell’appuntamento. Figuriamoci poi di una faccenda che riguardasse Mauro. Alle elementari frequentavano la stessa classe; poiché non abitavano distanti, spesso svolgevano i compiti assieme e qualche volta avevano pure giocato al dottore. «L’hai invitata a vedere ...