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Sole di Maggio
Data: 19/11/2020, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI
... i tuoi quadri?» «Dobbiamo fare un servizio fotografico in Valcorniola per conto della sua associazione.» Sempre più intrigata Tamara si approssimò a Mauro e posò il vassoio delle colazioni sul suo tavolo. «Siete in comitiva?» gli domandò con un’espressione sempre più intrigata. «Mamma mia, Tamara, stamattina mi mitragli di domande», replicò Mauro. «Mauro dimmelo! Non vorrai fare lo stronzo di lasciarmi incuriosita.» «Siamo soli. Contenta?» Tamara occhieggiò verso la porta del retrobottega per accertarsi che la ragazza non fosse di ritorno. Poi gli disse sottovoce: «Se una donna accetta di passeggiare nel bosco, con un uomo appena conosciuto, può significare solo due cose: o è un tipo leggerino oppure ne è interessata assai.» Quell’assai Tamara l’aveva rimarcato come se avesse voluto calarlo sul tavolo come un asso di briscola. Fece per tornare dietro il banco ma lui la trattenne. «Ti faccio il ritratto se hai ragione per la seconda ipotesi.» «Mauro ti prendo sul serio eh?» «Contaci. So che ti sposerai tra qualche mese. Fammi avere una tua foto ingrandita. Il ritratto sarà il regalo di nozze per la mia fidanzatina delle elementari.» Arrossendo lei si mosse per discostarsi ma la frase che gli giunse le infiammò ancor di più le gote. «Tamara non ti vergognerai. Si giocava al dottore con l’innocenza dei bambini.» «Mica tanto!» esclamò lei. Poi commentò quasi tra sé: «Povera Rossana quando verrà a saperlo le prenderà un colpo.» «Che cosa hai detto Tamara», le domandò Mauro. ...
... «Niente confabulavo tra me e me.» La conversazione fu interrotta da una frotta di turisti giapponesi che sciamarono nel bar. CAPITOLO QUARTO Emozioni Nel tratto che separava la stazione di servizio dall’imbocco della Valcorniola, Mauro le aveva fatto da battistrada e lei, sulla motoretta di un bel verde metallizzato, col viso nascosto dietro la visiera del casco, pareva scaturita da un film della serie Guerre Stellari. Dallo spiazzo antistante la mulattiera, Silvia osservò, attonita, il paesaggio circostante. Più in basso la piana di campi coltivati, spezzata da fila di pioppi cipressini, si distendeva fino alle opposte colline che la distanza velava di foschia azzurrina. Strisce d’argento, a tratti celate dagli alberi, rivelavano il corso del fiume di pianura e, come fosse straripata dal suo centro storico, la nuova Sanfabiano giungeva fino a lambirne una sponda. «Ciumbia Mauro!» esclamò Silvia osservando, attonita, il paesaggio sottostante «da qui si vede un panorama bellissimo. Dove porta questa strada?» «In un luogo chiamato Pian degli Ulivi. C’è un vecchio mulino in disuso che funzionava con l’acqua del Rio Maestro.» Lei osservò la rigogliosa vegetazione che ricopriva i poggi. Notò che la massa del verde era divisa da una sinuosa cintura biancastra digradante al piano. «Immagino che quelle siano acacie», disse indicandogli la tortuosa fascia. «Sono proprio acacie», confermò Mauro. «Seguono le anse del torrente e siamo nel periodo della fioritura. «Hai mai mangiato le ...