1. Sole di Maggio


    Data: 19/11/2020, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI

    ... fossi riuscita a confidartelo e voglio confessarti un’altra cosa: mi ero quasi pentita di averti proposto d’accompagnarti. Poi ho chiesto consiglio a Livio. Mi ha risposto che non metterebbe le mani sul fuoco per nessuno però ha notato mitezza nel tuo sguardo.» «Ringrazialo ma spero abbia giudicato il mio sguardo soltanto bonario non da pesce lesso.» Silvia gli sorrise, poi accennò una carezza per fargli intendere quanto si fidasse. Gli sistemò con cura la cintola della macchina fotografica sulla spalla e ripresero il cammino. «Mauro posso tenerti per mano?» Con un movimento che cercò di far sembrare casuale, lui poggiò il palmo sui pantaloni per tentare di asciugarlo. «Se ti fa piacere.» «Non te lo avrei chiesto altrimenti.» La mano di Mauro, rimasta un po' umidiccia, procurò a Silvia una sensazione di compiaciuta prevalenza. Sostarono sulla piattaforma d’arenaria per scattare alcune foto alla cascatella. Più su Mauro le chiese quanto Livio gli fosse parso un tipo tosto. «Lo è veramente. Non sopporta l’ipocrisia e i compromessi. Sostiene che la politica stipendiata faccia diventare cinica anche la persona più appassionata e che ci sia un solo modo per rimanere ambientalista militante: avere il coraggio di farsi nemiche molte persone perché devi pestarli a parecchie i piedi.» «É sposato?» chiese Mauro. «E ha due figli. Il maggiore ha preso Ingegneria Ambientale. Sai Mauro? Capita che Livio ti scaraventi la verità in faccia senza tanta diplomazia, come ha fatto ieri con te ...
    ... però la sua intenzione non è di mortificare ma un modo per rammentare anche se stesso che così va il mondo.» «Lo conosci da molto?» «Da un anno. Una domenica pomeriggio, mentre passeggiavo in centro con una mia dipendente, mi soffermai presso un tavolo approntato da alcuni ambientalisti che vendevano biglietti di una lotteria. Era una di quelle iniziative per raggranellare qualche soldo. Assieme a un paio di altri soci c’erano Livio e Fabrizio Ridolfi, la persona alla quale Livio ha telefonato ieri pomeriggio. Fabrizio è un architetto che conoscevo già perché ha restaurato la casa dei miei poveri nonni materni a Montelignano. Ci passiamo spesso le domeniche lassù.» «Da quanto tempo sono morti i tuoi nonni?» «Due anni a pochi mesi l’uno dall’altra. Abbiamo passato un periodo difficile. Sai Mauro? Non c’è niente che ti faccia provare nostalgia per l’infanzia come la morte di un nonno. Ricorderò sempre la scopa di saggina che mia nonna Almira adoperava per spazzare sebbene fossero già in commercio quelle di plastica. Era come se per lei fosse sacrilego spazzare casa con quelle. Il battuto che preparava per fare il ragù sembrava emanasse l’odore della domenica, poi era seguito dall’aroma del sugo che si diffondeva in tutta la casa mentre bolliva per ore perché divenisse buono. Quando infine era pronto, me lo spalmava un po’ su una piccola fetta di pane perché non mi togliesse l’appetito per il pranzo ma solo per farmi assaggiare quanto saporito e mi stuzzicasse l’appetito. In ...
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