1. La mia storia


    Data: 21/11/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: pensionato, Fonte: EroticiRacconti

    Voglio raccontare la storia di questa mia amica che, per scoprire se stessa ed il suo rapporto con il sesso, ha provato tutto quello che si può provare e che i benpensanti ritengono una discesa agli inferi senza possibilità di ritorno. Lei invece mi ha raccontato che non si pente di nulla di quello che ha sperimentato perché questo l'ha resa libera e consapevole. Le daremo un nome di fantasia, Anna, per impedire che chi dovesse leggere questi racconti possa in qualche modo riconoscerla. Il tutto iniziò in una tiepida serata di maggio quando Anna, in vena di confidenze, davanti ad una buona bottiglia di amarone mi volle raccontare le sue esperienze; siamo amici da molto tempo, ci siamo raccontato di tutto della nostra vita, ma di questa parte non me ne aveva ancora reso partecipe. Anna é una bella signora di quasi quaranta anni, forse anche superati, ma l'età delle signore non ha importanza, dai capelli corti di un rosso ramato che ben facevano pendant con i suoi occhi verdi; il corpo appena appena appesantito dall'età con una buona quarta di seno, una pancetta che incominciava a far capolino, e due gambe lunghe e ben tornite nascoste da una gonna sotto il ginocchio. L A P R I M A V O L T A “Ti ricordi, disse iniziando il suo racconto, ti ricordi quel bel ragazzo che al liceo mi piaceva ma che non mi si filava? Francesco si chiamava, se non ricordo male. Allora avevo appena sedici anni ed ancora ero vergine, quando le mia amiche millantavano rapporti a destra e sinistra. ...
    ... Decisi che lui doveva cogliere il mio frutto oramai maturo, ma non sapevo come approcciarlo. L'occasione si presentò un giovedì mattina, quando chiesi alla prof di poter andare in bagno, perchè non mi sentivo tanto bene, ed invece volevo seguire Francesco che mi aveva preceduto. Entrai direttamente nel bagno dei ragazzi e lo vidi uscire dal WC abbottonandosi la patta rimanendo interdetto per la mia presenza. Non lo feci riprendere dalla sorpresa e lo spinsi di nuovo dentro il WC, uno stanzino angusto e che odorava di disinfettante profuso a piene mani dal bidello. Cominciai a carezzargli la patta sotto la quale sentii che il suo membro si era immediatamente indurito “non ti sono del tutto indifferente allora!!” esclamai ed un poco impacciata cominciai a sbottonargli i pantaloni, gli abbassai gli slip e liberai un uccello non male, almeno per me che li avevo visti solo nei filmini che trovavo su internet. Glielo strinsi in mano e cominciai a fargli una sega, che durò pochissimo, perché un'abbondante flotto di sperma mi inondò la mano e mi sporcò anche il golf. Sentimmo dei passi e la porta del bagno che si apriva, mentre Francesco ancora ansimava; era un nostro compagno di due classi superiori che sentendo il sospiro ci urlò ridendo: “guarda che diventi cieco!!!” ritenendo che ci fosse solo un lui e non immaginando la presenza di una ragazza. Poco dopo lo sentimmo uscire ridacchiando, ma mentalmente lo ringraziammo per la sua discrezione. A quel punto la situazione si doveva ...
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