1. Tacco 10, reloaded


    Data: 26/11/2020, Categorie: Tradimenti Autore: samas2, Fonte: EroticiRacconti

    Rimaneggiando recentemente il mio primo racconto “TACCO 10”(VEDI), che descrive la storia dal punto di vista della protagonista donna, mi è venuto il desiderio di aggiungere la versione maschile. “Quella me la voglio proprio chiavare”, dissi ai miei amici, Antonio e Michele, mentre tenevo lo sguardo fisso alla relatrice che stava concludendo il suo bellissimo intervento nella sede congressuale del Quark Hotel. “ Ma dai, Nicola, lascia perdere!” “Ho voglia di carne matura, di classe, e la prof.Alice è proprio una signora bella e raffinata, con le curve al punto giusto. Nella mia collezione, manca un trofeo di quel tipo. La voglio assolutamente.” “ Ti illudi.” “Guardate, ragazzi, scommettiamo che entro stanotte sarà mia?” “D’accordo, Nicola, una lussuosa cena in palio.” “Ok, affare fatto, però ora lasciatemi lavorare.” Mi avvicinai alla relatrice, che aveva appena finito di parlare, e le feci i miei complimenti per il brillante intervento di poco prima e resi omaggio al suo fascino. Alice sorrise ai complimenti, e alla ripresa dei lavori congressuali sedetti accanto a lei. Era evidente il mio tentativo di conquista, ma lei, lungi dall’esserne infastidita, ne era anzi lusingata e sia pur sottilmente, mi dava corda. Sentivo crescere l’eccitazione. Antonio e Michele, discretamente controllavano, di lontano, gli sviluppi. Sedendole accanto, ormai disinteressato al congresso, me la radiografavo minuziosamente: bel volto illuminato da uno splendido sorriso, due seni prosperosi, ...
    ... gambe tornite. Poi, la mia passione segreta: i piedi. Magri, abbronzati, un 38 di misura, così ad occhio. Le dita dei piedini erano contenute dalla scarpa décolleté lasciando visibili solo le loro radici: bellissimo spettacolo. La sera, alla cena sociale, riuscii a riservare un posto per Alice accanto a me, convincendola a non sedersi vicino alle sue bisbetiche colleghe. Era molto bella ed elegante e la mia voglia di possederla crebbe ulteriormente. Durante la cena la mia azione di conquista trovò terreno fertile, ed Alice corrispose alle mie maliziose provocazioni fatte di parole e di toccamenti. Sotto il tavolo i nostri giochi divennero più espliciti e coinvolgenti, sebbene occultati agli occhi degli altri commensali. L’erezione era quasi dolorosa, ma dovevo contenermi e fare passi falsi. Rimasi prudentemente in disparte nel dopo cena, concedendo Alice alle amiche, per mettere a punto gli ultimi dettagli . “Ragazzi, verificherete che mi introduca effettivamente nella camera di Alice; io d’altro canto vi porterò prove inoppugnabili della scopata.”. “Ci sembri troppo sicuro. Aspetta a cantar vittoria.” “Voi preoccupatevi per la cena che dovrete offrirmi.” Quella sera volevo strafare, volevo superarmi, fare una figura memorabile e mi caricai e concentrai sull’impresa. Quando Alice mi aprì la porta della sua stanza, entrando vidi con la coda dell’occhio che Antonio, dal fondo del corridoio osservava, non visto, che io non barassi. Alice indossava un accappatoio bianco, soffice ...
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