1. Deja-vu. 2di3


    Data: 29/11/2020, Categorie: pulp, Autore: Ylgr, Fonte: EroticiRacconti

    Ripose il quotidiano sul tavolino del bar dopo averlo ripiegato con cura. Lo osservò a lungo prima di toccarne un angolo con le dita, ad allineare i fogli con i tovaglioli di carta. Si alzò e fece per voltarsi in direzione della cassa, ma esitò. La tazzina non andava. La fece ruotare sul piattino, fino a far risultare il manico parallelo alla linea tracciata col giornale e con i tovaglioli. Così sarebbe andato bene. Pagata la consumazione, uscì fuori dal bar. Infilò i guanti e, un passo dopo l'altro, si perse, tra la folla. La stessa folla che da bambino aveva evitato, osservandola da lontano, ora lo faceva sentire al sicuro, celato, cullato come dentro l'utero materno. Frammenti di frasi giunsero alle sue orecchie. Parlavano di compiti non eseguiti, i più giovani, si lamentavano di un lavoro non gradito, i più adulti. Sempre così. Anche quando lui era poco più che un bambino, pensavano solo al gioco. Mai all'impegnarsi. Alcuni, pochi, parlavano di quello che era capitato la notte precedente. Non si sentì orgoglioso, della cosa, l'orgoglio è per chi si esalta quando vince il premio per l'impiegato dell'anno. Lui era un professionista, qualsiasi cosa facesse. E i professionisti non hanno premi, hanno standard. Però Willy Pete, gli piaceva, come nome. Breve, conciso, efficace. Per un istante, un solo istante, lo immaginò sulla targhetta presente sulla sua scrivania e sorrise, come tantissime persone presenti tra la folla. Aveva già controllato la zona, nei giorni precedenti ...
    ... ma, per sicurezza, si guardò con disinvoltura attorno, in cerca di telecamere. Sfilò la mano dalla tasca ed infilò, senza quasi rallentare il passo, la lettera nella cassetta rossa. Aveva atteso di proposito le festività, per compiere quel passo. Il suo, personalissimo, regalo. Non sapeva il perché, ma sentiva di doverlo fare. Non sapere qualcosa lo aveva sempre indispettito. Non sapere, implica l'assenza di controllo. E senza controllo, c'è solo il caos. Malgrado avesse allungato il tragitto per arrivare in ufficio, arrivò comunque prima dei colleghi. La cosa non lo fece stupire. Contattò telefonicamente i clienti, controllò le mail, tutto esattamente come tutti i giorni che avevano preceduto quello. Nel pomeriggio avrebbe accompagnato una coppia a visitare alcuni appartamenti in centro. Assunse il Modafinil a metà mattinata, proprio mentre il briefing, in stazione, si stava chiudendo. L'identità della vittima era stata confermata. Ancora una volta, nessun contatto con le precedenti vittime, nessuna frequentazione comune. Fu riferito loro, dal superiore, che nei prossimi giorni il personale che si dedicava al caso avrebbe potuto contare sull'aiuto di alcuni profiler e altri cervelloni. E che il suo culo rischiava di saltare. Seduta sulla sedia, ascoltò con interesse nonostante per la maggior parte del tempo tenne lo sguardo sulla propria mano sinistra. L'uomo seduto alla sua destra le sussurrò qualcosa, ma non colse il senso delle parole e, sollevato che ebbe lo sguardo, gli ...
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