1. Il suo nome era roberta


    Data: 29/11/2020, Categorie: Etero Autore: lupinterzosa, Fonte: Annunci69

    La primavera era alle porte ed io, come tutti gli anni, mi preparavo per iniziare le mie sessioni di trekking in montagna. Abitando alle pendici dei Monti Lattari conosco molti posti dove fare escursioni e l'essere un ex boy scout aiuta molto.
    
    Era un giovedì mattina, un giovedì che sarebbe diventato, di li a breve, uno di quei giorni che non si dimentica per tutta la vita. Avevo il giorno libero a lavoro e invece di passarlo a letto ad oziare preferii svegliarmi di buon mattino e recarmi sul luogo che avevo studiato qualche giorno prima... la Valle delle Ferriere in Costiera Amalfitana. Percorso semplice anche se non si è allenati, ottimo per il fiato... e per gli occhi, cascate fruscianti, paesaggi quasi incontaminati, un fiume ancora quasi in piena... pace dei sensi.
    
    Arrivato sul posto parcheggio la mia auto lungo la strada e chiedo a dei gentilissimi signori se avrei potuto avere problemi con i vigili, loro mi rassicurarono aggiungendo che avevano detto le stesse identiche cose anche ad una ragazza che, poco prima, si era avventurata sul percorso che mi accingevo ad iniziare.
    
    Inizialmente, durante il tragitto, fantasticai un po su quella ragazza, mi chiedevo come fosse, la immaginavo prima bionda poi mora, prima magrissima poi tondeggiante. Improvvisamente una chiamata mi destò dai miei sogni, era il mio capo. Risposi con molte remore e, dopo aver appreso che anche il giorno dopo sarebbe stato di festa, spensi il cell raggiante come un tredicenne che fa ponte a ...
    ... scuola.
    
    Arrivai nei pressi di una vecchia cartiera diroccata e mi diressi verso una piccola ma potente cascata seminascosta... li ebbi una visione, un angelo dai capelli gialli era seduta su di una roccia con i piedi penzolanti che finivano nell'acqua. Le sue scarpette da ginnastica erano accanto a lei, ben riposte, con i calzini piegati per bene poggiati ognuno dentro la propria scarpa. Indossava un pantaloncino inguinale di jeans e una canotta rossa (sarebbe stata perfetta anche con un sacco di iuta addosso ndr).
    
    Essendo timido di natura non dissi una parola, mi avvicinai alla cascata e inizia a scattare qualche foto.
    
    Nel riaccendere il cell per effettuare gli scatti mi arrivarono dei messaggi. Al mio scusarmi per il rumore aggiunsi che sarei andato via subito. L'angelo biondo (poco dopo scoprii il suo nome... ROBERTA) mi tranquillizzò e mi invito a sedermi vicino a lei. Il tempo passava in fretta e chiacchierammo di tante cose, anche della fortuna di aver avuto entrambi quel giorno di festa a lavoro.
    
    Ad un tratto lei mi spiazzò... si avvicinò al mio orecchio e sussurrò :"se vieni con me ti porto a vedere una cascata molto più bella di questa...e li potremo giocare insieme". Dopo questa frase mi morde il lobo dell'orecchio e poi mi stampa un bacione sul collo.
    
    La inseguii per un po, percorremmo un ponticello di legno, salimmo lungo delle scale di pietra, passammo una chiusa, scavalcammo un cancello ed arrivammo nel luogo di cui mi aveva parlato. Un'altissima ...
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