1. Il suo nome era roberta


    Data: 29/11/2020, Categorie: Etero Autore: lupinterzosa, Fonte: Annunci69

    ... cascata (non molto potente) procurava un piacevole rumore. Un recinto di legno transennava un'area per far stare in sicurezza i visitatori che passavano di li quando il cancello era aperto. Lei mi chiese se ne fosse valsa la pena di arrivare fin li e, senza darmi il tempo di rispondere, mi salta addosso e mi bacia con foga. Da quel bacio iniziammo a non capire più niente, i sensi ormai erano andati, per entrambi esisteva solo la passione del momento che stava esplodendo. Lei mi sfilò la maglia (maledetto me che non ho la tartaruga, pensai) ed io feci lo stesso. Non ebbi tempo di provare a togliergli i reggiseno, mi battè sul tempo. Mi si pararono davanti due seni sodi e grandi, non enormi ma abbastanza grandi e sodi da sembrare due palloncini. La mia lingua, ovviamente, si lanciò su di loro e mi concentrai per leccare e succhiare per bene quelle due meraviglie. Intanto le mie mani provvedevano a sfilargli, con molta fatica, lo strettissimo mini jeans. Ad un tratto mi chiese se sapevo leccare così bene anche da altre parti. Ovviamente non me lo feci dire due volte, mi abbassai ed iniziai a leccargli fra le gambe mentre aveva ancora addosso il perizoma. Quando iniziò a bagnarsi la feci stendere per terra e li, sul prato semi umido, le sfilai lo slip e mi fiondai fra le sue grazie. Prima inizia leccando le gambe e poco alla volta mi avvicinavo al punto chiave. Di forza la sua mano spinse la mia testa al centro, così capii che voleva essere leccata, non resisteva più. Mi ...
    ... concentrai dedicandomi a quella leccata come se fosse l'unica cosa importate al mondo, ogni tanto qualche mio dito mi aiutava e mi staccai da lei solo quando venne. Il suo sapore era sublime, ne ero diventato subito schiavo. Roberta, ancora ansimante, mi ringraziò dicendo che avrebbe ricambiato per bene l'attenzione. Si prese un attimo, mi fece stendere a terra dopo avermi chiesto di levare il pantalone (lasciando i boxer). Si posizionò su di me, la mia asta era già marmorea, lei ci si strusciava sopra con un moto sensuale ed ipnotico. Il mio cazzo pulsava sempre di più, lei se ne accorse e si chinò, spostò lo slip ed iniziò a stuzzicarlo con la lingua. La imploravo di prenderlo in bocca ma lei ci giocava, gli dava bacetti e scappava. Lo accarezzava e passava le unghie sulla cappella. Volevo esplodere. Poi mi disse :"adesso ti svuoto", con una mano mi strinse forse le palle e si infilo tutto il palo in gola. Pompava e stringeva le mie povere palline ma non mi lamentavo, la sensazione era fantastica. Sentivo di averle piene ed il dolore della stretta ormai era scomparso, in me restava solo la voglia di schizzare tutto quel nettare, di donarlo a lei. Dopo qualche altro minuto passato a pompare e leccare staccò la bocca, prese fiato, se lo reinfilò tutto dun fiato in gola, lascio libere le palle ed io finalmente riuscii a shizzare tutto nella sua avida gola. I primi fiotti la inondarono e mi accorsi che non riusciva ad ingoiare tutto ed infatti qualcosa le sfuggì di bocca... ma da buona ...