1. Specchio


    Data: 30/11/2020, Categorie: Esibizionismo Autore: Perseus, Fonte: EroticiRacconti

    Si guardò allo specchio e si piacque. Osservò i capelli castani, da poco tagliati corti, per rinnovare la propria immagine. Le orecchie, con quei mille orecchini, strascichi di un'adolescenza ribelle. Vide i suoi occhi riflessi nello specchio, che brillavano di luce maliziosa. Il naso era piccolo, leggermente all'insù come se, con arroganza, volesse portar via un po' di attenzione dagli occhi. Accennò un sorriso e le labbra, incurvandosi dolcemente, formarono due fossette sensuali e affascinanti. La curva del collo scivolava sulla spalla con morbidezza e poi, seguendo la clavicola, ecco il seno. Si girò un poco, mettendosi a tre quarti, per osservarne il profilo. Non era abbondante, ma era sodo e il capezzolo faceva fiera figura puntando dritto davanti a sé. Salì con una mano, lo strinse con decisione per un istante. Un brivido le arrivò dritto al cervello e le strappò un sospiro. Quella stessa mano arrivò fin al collo, ne prese possesso e scese, scivolando nell'incavo tra i seni e poi sulla pancia. Ne aveva un poco di troppo, le sarebbe piaciuto riuscire a cancellarla, ma era più forte di lei e, ormai, si era accettata per com'era. Osservò i fianchi che si stringevano per poi allargarsi in un sedere che sì, doveva riconoscere essere un po' troppo largo per i suoi gusti. Ma sapeva come portare l'attenzione degli uomini altrove. Sugli occhi, grandi, luminosi, innocenti. Sui seni, con una maglia un po' scollata e un reggiseno imbottito. Oppure… il suo sguardo scivolò più in ...
    ... basso, sulle cosce tornite e fasciate dalle autoreggenti. Sì… quello era sempre un ottimo metodo per attirare lo sguardo altrove. E lei adorava vedere quella luce nello sguardo degli uomini. Sentirsi desiderata la faceva sentire al centro del mondo. Girò su se stessa. Sapeva di aver qualche difetto qua e là, ma era una donna normale, con una vita normale, con un fisico normale. Si fermò dando le spalle alla superficie di vetro, unì le gambe e si piegò in avanti tenendo il busto dritto. Il fondoschiena disegnò una piacevole curva e la ragazza sorrise. Non soddisfatta, fletté le ginocchia, rimase accucciata in quella posizione per un istante e poi, lentamente, stese nuovamente le gambe fasciate dalle autoreggenti. Si piaceva. Le piaceva guardarsi. Si sentiva già calda e umida senza nemmeno essersi ancora accarezzata. Scivolò sul grande letto matrimoniale, si stese in tutta la sua lunghezza e rotolò su se stessa, gustandosi il profumo delle lenzuola fresche di bucato e il contatto del cotone sulla pelle. Quel semplice gesto fu sufficiente a farle inturgidire i capezzoli. Si mise supina, inarcando la schiena e stendendo le braccia, felina. Strinse le cosce, sentendo un brivido di piacere salirle lungo la schiena, infiammandole l’anima. Ansimò. Le mani si chiusero sui seni, stringendoli come se avesse paura che potessero scappare. E, nel farlo, mosse le cosce l’una contro l’altra. Un movimento semplice, ma affatto innocente. Sospirò. La sinistra scivolò lungo il fianco, su una ...
«123»