1. Specchio


    Data: 30/11/2020, Categorie: Esibizionismo Autore: Perseus, Fonte: EroticiRacconti

    ... coscia, per spostarsi all’interno della gamba e aprirla lentamente. Non aveva bisogno di guardare per sapere cosa stesse riflettendo lo specchio: il proprio sesso, umido, vivo, palpitante, desideroso. La mano risalì sulla pelle vellutata, seguì il contorno del seno e risalì il dolce declivio. Fu con due dita che prese possesso del capezzolo, stringendolo delicatamente tra le unghie. Fu in quel momento che la destra si fece strada verso il ventre, scivolando accanto al sesso e accarezzando la pelle che lì è più sensibile e delicata. Scese fino al gluteo e risalì, lentamente, provocando brividi di piacere che le fecero increspare la pelle. Girò attorno all’ombelico quel tanto che fu necessario a farle calmare il sangue e poi tornò all’assalto del proprio piacere. Due dita da una parte e due dall’altra scesero accanto ai lati del sesso. Si chiusero, come a voler custodire quell’intimo segreto. Un istante dopo le dita si aprirono e, con loro, si schiusero le labbra più intime. Lo specchio rimandò l’immagine di un sesso vivo, bagnato, brillante di umori mentre l’aria andava riempiendosi di sensuali e provocanti gemiti e sospiri. Con la destra immobile, la sinistra scese anch’essa al centro del piacere. Il medio iniziò a girare lentamente attorno al clitoride. Non aveva fretta, cercava il piacere, lo cullava, aveva il compito di accompagnarlo in quella dolce strada che avrebbe portato la ragazza all’orgasmo. Per quanto andò avanti quella carezza? Un tempo indefinito, indefinibile, ...
    ... ma infinitamente piacevole. Mugolò il proprio piacere quando un brivido, più forte degli altri, le arrivò dritto al cervello. Quello era il momento che cercava, che aspettava. Dal clitoride scese e, in un attimo, scivolò dentro di lei, dentro la sua carne, dentro il fulcro del suo piacere. Gemette, di piacere, di soddisfazione, di attesa finalmente soddisfatta. Iniziò a muoverlo lentamente, dentro e fuori di sé, ogni volta alla ricerca di quella piccola scintilla in più di piacere. Voleva di più. Voleva un orgasmo come pochi ne aveva avuti nella sua vita. Le dita diventarono due. Per un attimo sentì la propria carne allargarsi, subito adeguandosi a quel nuovo diletto. Il piacere fece un passo avanti. Eccolo l’orgasmo che si stava avvicinando… Ma ancora non era abbastanza. Voleva di più. Voleva essere più sconcia, più oscena. Tirò gli addominali, si sporse verso lo specchio. Il suo sesso continuava ad essere penetrato da due dita con un lento movimento. L’altra mano s’insinuò sotto il bacino. Non era comoda, ma non importava. Doveva essere sconcia. Doveva essere irresistibile. Con il medio raccolse gli umori che colavano abbondanti e, senza esitare, scivolò nell’altro buco. Aprì la bocca, sospirando ma senza emettere un solo gemito. Quel tipo di penetrazione la mandava, ogni dannata volta, in estasi. Cercava sempre di evitarla perché sapeva l’effetto che faceva su di lei usare quel passaggio. La faceva sragionare. E fu così anche quella volta. Mentre due dita si prendevano il ...