L’ineffabile Master Frank VS il frigo della slave – (racconto tragico-alimentare)
Data: 30/11/2020,
Categorie:
Comici
Autore: scopertaeros69
... iscritto un amico che perculavate per quello, non era poi quella stronzata che credevate. In questo caso vale la regola del “Non mangiare quello il cui nome non riesci a pronunciare”. I Pronto Soccorsi di molti ospedali si sono riempiti di Master resi imprudenti dalla fame, che hanno ingurgitato una crema naturale senza conservanti antirughe, credendo che fosse un budino di vaniglia e tapioca. La slave Lavoratrice avarus : è l'esatto contrario, della vulgaris, come indica la sua denominazione scientifica l'avarus (in latino, ingorda) specifica chiaramente che il suo frigo sarà ricolmo di ogni tipo possibile di cibo spazzatura. Alla prima occhiata i vostri trigliceridi entreranno in rivolta, ad una seconda il vostro colesterolo sarà avvistato dalla sonda Giotto, mentre esce spedito dal sistema solare in direzione della nebulosa di Magellano, ad una terza la vostra glicemia sarà paragonabile a quella di un barile di melassa. Se poi sarete così dannatamente imprudenti da stendere una mano per afferrare un qualsiasi pseudo-alimento al suo interno, passerete la notte tormentati da incubi terribili che vi vedranno protagonisti di una sessione ad opera della Dott.SSA Tirone e Umberto Veronesi insieme e vi sveglierete sudati tutti ciccia e brufoli (con la vostra slave che insisterà per schiacciarli tra le unghie). Brrrr! La slave Boyscout: arriverà in casa proprio nel momento in cui state studiando cosa c'è nel frigo e mentre state provando nella vostra testa a fare un gioco di ...
... Revercing Cooking (dati gli ingredienti, cosa posso preparare?) con una barattolo di yogurt al mirtillo scaduto, una carota rinsecchita, una bottiglia di ketchup, piselli in scatola e una confezione aperta di spinacine, ed esordirà con un “Adesso preparo qualcosa”... scappate finché potete. La slave Coinvolgente: ecco questa è in assoluto la più pericolosa tra tutte le precedenti. Arriverà a casa mentre state spiando dentro quella vuota spelonca gelata, che lei chiama frigorifero, e cinguettando vi dirà che non c'è nulla perché non ha avuto tempo di fare la spesa (bella scoperta, e voi che pensavate che invece era passato Ali Babà e i 40 ladroni, Poldo Sbaffini e Obelix a fare merenda rima che arrivaste voi), ma che potreste accompagnarla a fare un attimo la spesa nel market sotto casa, che in realtà è a 5 minuti in auto (che in realtà sono 30 minuti nel traffico mortale dell'ora di punta, in un centro commerciale preso d'assalto, peggio che Gerusalamme durante le crociate). La sessione siete voi che dovete farla a lei e non viceversa! Vi trascinerà con un “prendo solo due cose” e vi ritroverete come un novello Sisifo a spingere un carrello stracolmo sino alle casse che farebbe impallidire un T.I.R. rumeno in sovraccarico sull'Autostrada del Sole. Un ora di coda alle casse, un altra per tornare a casa della slave mentre il traffico avrà raggiunto l'intensità del controesodo estivo, un altra mezz'ora a spostare quella valanga di vettovaglie su per le scale (l'ascensore è rotto) che ...