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Scoperte 6 - finale
Data: 01/12/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: efermi
Si avvicino e mi baciò con la lingua, provando con le mani a intrufolarsi tra le chiappe. Sculettando lo assecondai nei movimenti e due dita mi trafissero. Mi stava in bocca e in culo. Gemetti forte. Si, lo doveva sapere anche lui che mi stava facendo godere bene. ***continua*** Allontanò il suo calore da me per procurarsi due tappetini di gomma e stenderli a terra, vicino a me. Ci sdraiammo e ci abbracciamo, ruzzolando sul pavimento freddo. Mi ritrovai sdraiato con il peso del suo corpo addosso. Caldo, sudato, peloso e col cazzo che mi spingeva sulla pancia. Strinse tra i denti le mie labbra, succhiandole, e senza indugio, con la forza delle sue braccia, mi girò, mettendomi a quattro zampe, col culetto all'insù, offerto alle sue voglie. Lo fece con una stilistica autorità. Mi convinsi che a quel punto niente avrebbe potuto fermarlo dall'incularmi. Riprese a leccare il mio buco. Poi tolse la lingua, mi diede uno schiaffo piuttosto forte su una natica e mi disse “adesso rilassati, che arriva il bello” Il cuore era impazzito dentro il petto, credevo volesse scappare via. Come volevo fare anch'io, ma mica potevo più. Quel maschio eccitato era troppo tempo che anelava il mio culo vergine. Feci degli ampi respiri e concentrai la mia attenzione sullo sfintere. L’obiettivo era uno solo: abbandonarmi a lui. Fidarmi e affidarmi. Un calore intenso e umidiccio si posò sul buco. Non c'era bisogno che mi dicesse cosa stesse facendo. Allargai di più le gambe e rilassai ...
... i muscoli. Con le dita mi teneva largo e con il bacino insisteva per infilarmi. Mise le mani sulle chiappe, tenendolo lontane, e spingeva. Prima piano, facendomi sentire la presenza, poi più forte. Aveva difficoltà ad entrare ed io ballavo col culo per incanalarlo. Di tanto in tanto mi dava qualche schiaffone, sosteneva che aiutasse a vincere la resistenza dello sfintere. Di sicuro mi hanno arrossato le chiappe. Sarà stato per quello o per la voglia che mi saliva dentro di sentirmi preso da quel maschione muscoloso, ma senza avviso, in un sol colpo, la cappella sparì nel mio culo. Urlai. Per tanti motivi. C'era dolore, ansia, godimento, soddisfazione, non so esser preciso. Di sicuro c'era che avevo scoperto cosa si prova ad avere un cazzo nel culo. Aspettò, fermo immobile, che il mio pertugio si adattasse alla sua forma. Anch’io stavo buono. Sembrava dividermi in due quella bestia. Avevo ancora il telefono in mano che vibrò “come va con Gianni?” avrei voluto rispondergli che andava meglio di quando, una volta all'anno, lei mi dava il culo, e che non ero con Gianni, ma con uno molto meglio di lui. Per ovvi motivi le scrissi “tutto ok” con le mani che mi tremavano. Tornò a spingere. Mi sentivo riempire. Con pazienza la penetrazione divenne più fluida. Ora il suo cazzo stava comodo nel mio ventre. E stava iniziando a montarmi sul serio. Sentivo quel bastone caldo entrare ed uscire, con più o meno dolore a seconda dell’intensità della spinta. Andai nel pallone. Cominciai a ...