1. Scoperte 6 - finale


    Data: 01/12/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: efermi

    ... gemere senza volerlo. Forte. Non riuscivo a contenermi. Avrei voluto prendere in mano il suo cazzo e mandarlo avanti e indietro come volevo io, perché rischiavo di impazzire, ma non ero nelle condizioni di farlo. Era lui l'uomo, lui comandava il gioco. Lui decideva quanto a fondo andare, con quale velocità entrare e quando uscire del tutto per poi rientrare di colpo. Qualsiasi cosa facesse io gemevo. Una stimolazione fortissima. Incontenibile. Stavo lì a farmi fare ciò che lui riteneva meglio. Quella passività mi dava alla testa. Mi faceva vergognare ed eccitare insieme. Non mi contenni più. Ebbi un terremoto più che un orgasmo. Si infuocarono le dita dei piedi e delle mani, iniziò a tremarmi il bacino e il culo si contrasse forte attorno al suo pisellone tanto da fare male. Svuotai sul tappetino tutto lo sperma che avevo. Ero vuoto. Stanco, distrutto e appagato come mai lo ero stato prima.
    
    Tenne il suo cazzo dentro di me finché non vide che le scariche del mio orgasmo erano finite. Poi si fermò, mi fece girare e mi abbracciò “hai un culo stupendo”. Mi veniva da piangere. Era il più bel complimento che avessi mai ricevuto. Mi baciò e ri-baciò. Mi venne di dirgli solo “grazie”. Una parola in più sarebbe stata sprecata. “Mi piaci davvero ...
    ... “rispose lui. Rimasi a bocca aperta. Potevo anche innamorarmi di un uomo? Non lo sapevo ancora. Ero troppo stordito. Mi fece una carezza sulla guancia e disse “adesso mi fai venire cucciolo?” si sdraiò con la verga che si ergeva alta. Lo baciai sul collo e con la lingua percorsi le linee dei suoi muscoli, fino alla pancia. Infilai il naso nei peli. Scesi alle palle, le leccai con tutta la lingua e risalii l'asta, arrivando alla punta e lo misi tutto in bocca. “che bocca che hai! …mh…” iniziai a pomparlo forte. Più forte di quando eravamo in bagno. Mi disse che anche lui era al limite, che lo eccitava troppo e che non resisteva più. Il tempo di finire la frase che sentii gonfiarsi il glande. Pulsata tra la lingua e il palato. Mentre lucidavo la cappella, di cui mi stavo innamorando, mi schizzò in bocca. Tre schizzi pieni e densi di sperma dall'odore acre e il sapore salaticcio. Mi colava in gola e dalle labbra. Era tantissimo. Molto più buono del succo di figa a cui ero abituato, pensai. E scoprii che il vero piacere, per me, è attendere, al cospetto di un maestoso cazzo, che l'uomo a cui piaccio, riversi su di me tutto il suo seme caldo, e che mi guardi, con gli occhi pieni di orgoglio e mi dica, nella sua estasi, quanto sono bello così.
    
    FINE***. 
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