1. In treno


    Data: 13/12/2017, Categorie: Etero Autore: am2001

    Ero un ragazzo di 20 anni e stavo facendo il militare a Milano. Quasi tutte le settimane torna o a Roma in permesso. 48 ore e poi di nuovo a Milano. Per fare in modo di rimanere più tempo possibile a casa prendevo un treno che arrivava a Roma da Napoli e fermava solo a Firenze e Bologna. Allora ancora non esistevano i frecciarossa e l'alta velocità. Per fare Roma Milano anche con 3 fermate ci volevano sempre quasi otto ore.
    
    Partivo da Roma alle otto e mezza e arrivavo a Milano Lambrate intorno alle quattro e mezza di mattina. Il tempo di arrivare in caserma prima della sveglia!
    
    Quasi non ricordavo più quella volta ...
    
    Arrivato il treno da Napoli salii come sempre in una delle carrozze di mezzo e cercai posto in uno degli scompartimenti. Quasi tutto pieno. Uno dopo l'altro passo gli scompartimenti e appena vedo un posto libero mi infilo chiedendo permesso e mi siedo. Dopo 5 minuti il treno parte ed io intanto ho dato un occhiata nello scompartimento. Una coppia di anziani, un altro militare probabilmente di Napoli, un tipo sulla quarantina, forse un pendolare e accanto a me una ragazza anche lei penso di Napoli perché vera già in treno quando ero entrato. Non esistevano i cellulari o i PC portatili quindi chi un libro, chi una rivista, chi un giornale quasi tutti ci immergemmo nella lettura.
    
    Dopo un oretta e mezzo mentre il treno correva nella bella toscana (lo scrivo perché la conosco non perché si vedesse nulla visto che vera notte) già qualcuno optava per ...
    ... dormire. Nel giro di un altra mezz'ora come per un tacito accordo tutti chiudiamo libri e giornali. Si spegne la luce e ci mettiamo a cercare di dormire. Mi poggio sul poggiatesta dalla parte della ragazza e provo a chiudere gli occhi. Passa una mezz'ora e nel dormiveglia mi accorgo che la ragazza si è, penso, addormentata con la testa poggiata sulla mia spalla. Lascio fare e non mi sposto. Anzi, un pensiero malizioso mi passa per la testa: complice il buio sposto pian piano il braccio dal suo lato e arrivo a poggiare la mano sulla sua coscia. Nessuna reazione quindi rigiro la mano poggiando il palmo sulla coscia. Continuo e porto la mano più all'interno tra le due cosce. Nulla. Intanto tra le mie di cosce qualcosa reagisce e mi ritrovo con una erezione che fortunatamente non di vedeva causa il buio e i pantaloni larghi da militare. La mia ma no pian piano sale e nel giro di qualche minuto arrivo dove più in alto non posso andare. Sono arrivato fino all'inguine e sento il calore del suo sesso attraverso i jeans che porta. In tutto questo non ha minimamente stretto le gambe o fatto qualsiasi movimento per scostare la mano. Intanto siamo a Firenze. La fermata del treno fa svegliare tutti e io tiro via la mano e accavallo le gambe per nascondere la mia erezione. Lei si sveglia (mi pare) e nel tirare su la testa mi guarda in modo strano. Forse un mezzo sorriso. Si alza e prende dal porta abiti una giacca in lana che si mette addosso a mo di coperta. Cinque minuti e il treno riparte. ...
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