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30 rose (3)
Data: 07/12/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: HomoLadyTeen
(2016) Lo vidi da lontano e venni rapito dalla sua bellezza: mediamente alto, magro, capelli scuri gellati in su, faccino ben delineato e da delinquentello; il suo vestiario non era da meno: jeans chiaro con strappi, cintura di cuoio, camicia nera parzialmente aperta, che lasciava intravedere pochi peli sul petto e una catenina color oro, per finire giubotto di pelle nero. Gli passai accanto e gli chiesi se cercasse qualcosa e lui di dirimpetto: “ma non stavi facendo roba poco fa con altri!?” “Si, prima infatti..” “no, no, vai vai ..”. Mi rifiutò e quindi proseguii, ma non c’era nulla di allettante, almeno quanto lui, quindi ripassai più volte dinnanzi al suo sguardo. Lui era solo, annoiato e dopo un po’ gesticolando mi chiamò a se. Il suo tono nei miei confronti cambiò e infatti mi sorrise e mi parlò dolcemente, morii dalla voglia di vedere il suo fratellino. Mi calai per la terza volta in meno di 2 ore e scoprì il suo pene già bello duro; lungo, largo abbastanza, cappella normale e proporzionata, il suo sapore era quello di uomo pulito. “Mmm ma quanto sei bravo... ne hai già presi oggi..” io rantolai accenni confermativi cercando di controllore i conati di vomito. “Ah-ah sii, bravo!”; continuai imperterrito ma lui sembrò non mostrare segni di cedimento nemmeno per un istante, dubitai della mia bravura. Quando mi sentii stanco lo tirai fuori dalla bocca e lo masturbai, lo misi tra le labbra così, tanto per prendervi confidenza, e poi lo leccai come con un calippo; ...
... successivamente mi dedicai alle palle e poi di nuovo tutto giù in gola con i conati di vomito. “Mmm, mmm”, seppe solo dire, mentre io menadoglielo lo guardi e gli chiesi: “ma non vieni?”; “eeh così non riesco, dai ciuccia un altro po”. I suoi modi di fare erano non burberi ma un po’ rozzi al punto da eccitarmi. Lo lavorai di bocca altri 10 minuti e poi mi allontanai, non prima di aver preso il suo numero di telefono. La sera stessa il mio nuovo amante mi mandò frasi dolci con cuoricini e bacini annessi, invitandomi a rincontrarci da lì a poco; poi gli confidai la mia estrema voglia di farlo in tre e lui non dissentì, anzi incoraggiò la mia pulsione. Una sera lo incontrai dinnanzi alla fermata del tram e, percorrendo la strada verso chissà dove, ebbi modo di parlarci; non ispirandomi gran ché intellettualmente parlando, rimanevo comunque attratto dalla sue grandezze fisiche, avremmo incontrato un suo amico e l’avremmo fatto in tre a detta sua. Il suo amico era sulla 50ina e casa sua era modesta, infatti era laureato e soddisfatto professionalmente ma inevitabilmente passivo, il mio amante non aveva ben compreso le mie voglie, forse non mi conosceva abbastanza. Bevvi molto e forse esagerai con le parole, al punto che mi sentii fuori luogo e ignorato. Il mio amante aveva assunto un ruolo a me ignoto prima, cioè notavo la sua parte femminile che prima era celata alla mia vista, a quanto pare non lo conoscevo abbastanza. Non feci una bella impressione, infatti l’amico, una volta finito ...