1. Il ragazzo dagli occhi marroni


    Data: 08/12/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: aramis45

    ... tavola e lo guardai profondamente negli occhi. “Il tuo occhio destro è un po’ più chiaro del sinistro. Ma ambedue hanno qualche cosa di scintillante. Penso di non aver mai visto occhi così belli.” Tornai a sedermi sulla mia sedia. Lui stava arrossendo. “Questa è la risposta alla tua domanda?”Lui sorrise timidamente e disse: “Sì, credo. Realmente lo pensi o stai solo tentando di portarmi a letto?”“Tutte e due le cose.”“Um, io non dormirò con te. È un no, ok?”“Vedremo.”“L'unica ragione per cui sono qui, non so, perché non stai tentando di nasconderlo. Ti stai avvicinando a me ad armi spianate. Sai quello che voglio dire? Tu non sei subdolo. È solo questo che mi interessa.”“È evidente. E questo ti piace.”“Sì, credo di sì. Um, senti, stavo pensando di andare a vedere un film venerdì, forse Godzilla, ma non ho nessuno con cui andare. Verr…?”“Ci sarò. A che ore?”“Direi alle sette, ci vediamo là?”“Ci sarà la fila. Sarà meglio incontrarci alle sei e trenta?”“Sì, probabilmente è una buona idea.”“Bene.” Gli sorrisi: “Il nostro primo appuntamento.”Lui mi guardò: “O potremmo dimenticare tutto.”“Sei così paranoico.”Quella sera, più tardi ero a casa, seduto sul divano col telefono incollato all’orecchio. Suonò tre volte, poi qualcuno rispose.“Pronto.”“Salve.” Risposi: “C’è Tiziano?”“Oh, Tom” Era il padre di Tiziano: “Solo un minuto.” E appoggiò il telefono.Un momento più tardi il telefono fu raccolto e Tiziano disse: “Ciao, Tom.”“Ehi. Come va?” ““Non so. Cosa c’è?”“Bene, non so cosa hai ...
    ... fatto, ma ha funzionato.”“Bene. Tu mi devi qualche cosa.”“Lo so. Sarò il tuo schiavo per una notte.” Mia madre mi diede un'occhiata triste dall’altra parte della stanza. Era da molto che la scioccavo.“Qualsiasi cosa io voglia, ok?”“Sì, qualsiasi cosa tu voglia.”“Allora, dimmi di lui.”“Ok. Dopo che abbiamo lasciato la scuola, siamo andati da McDonald’s. Fra patatine e coca abbiamo parlato. Lui è piuttosto intelligente. Comunque all'uscita sono riuscito a dare una bella palpata al suo culo.” Mia madre si alzò ed uscì dalla stanza.“E cosa ha detto?”“Mi ha detto di smetterla.”“Tutto qui?”“Questo è tutto. Andiamo a vedere Godzilla venerdì sera”.“Non male.”“Mi aspetto di non guardare molto del film.”“Pensi che un film serva?”“Con te è servito.”“Um, sì…ma quello ero io. Savino sembra un po’… sai… um… inesperto.”“Come lo sai?”“Beh, ho sentito che è vergine.”“E anche se lo è? Da qualche parte dovrà cominciare.”“Sì, devo andare. La cena è pronta.”“Ok, a più tardi.”“Sì, a più tardi.” E appese.Era giovedì sera; ero a casa, in soggiorno, sdraiato sul divano a guardare la TV. Non saprei dire cosa stava accadendo sullo schermo, ero mezzo addormentato e mezzo perso nei miei pensieri. Un colpetto nervoso sulla mia spalla mi svegliò. Mia madre stava inginocchiata sul pouf con in mano il telefono cordless.“È per te.” Non l'avevo sentito suonare.Presi il telefono, gli sorrisi e lei se ne andò. “Pronto?”“Tom?”“Sì. Ciao, Savino, cosa c’è?”“Sono annoiato. Vuoi guardare un film?”“Sicuro. Quale?”“Non ...
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