1. La gitana


    Data: 08/12/2020, Categorie: Trans Autore: Spettro82, Fonte: Annunci69

    Ho sempre considerato Alexandra come una specie di zia, e' da sempre
    
    la migliore amica di mia madre e lavora assieme a lei nel negozio di
    
    intimo di cui sono proprietarie.
    
    Scherzosamente mia madre si rivolge a lei chiamandola "la gitana" per
    
    via del suo amore per i colori vivaci e i grossi orecchini tondi che
    
    spesso ama indossare.
    
    Zia Alexandra mantiene quel leggero accento spagnolo che ne tradisce le
    
    origini argentine, ha lunghissimi capelli neri ondulati e due occhi
    
    verdi che tolgono il fiato.
    
    Spesso gli uomini quelle due gemme di smeraldo le notano per ultime
    
    soffermandosi sulle curve di un corpo che sembra fatto per rendere
    
    schiavo chi lo guarda troppo a lungo .
    
    Mia madre, che mi aveva cresciuto da sola, non aveva mai fatto mistero
    
    del diverso modo di essere donna di Alexandra , la cosa mi aveva
    
    sempre incuriosito e mi ero ritrovato a fantasticare sulla sua natura
    
    fin da piccolo .
    
    Da adolescente a volte mi nascondevo nel ripostiglio per spiarla
    
    mentre si provava i completi intimi appena arrivati in negozio.
    
    La mia curiosità morbosa veniva appagata da maliziosi spogliarelli che
    
    a distanza di qualche anno mi fecero pensare che lei fosse consapevole
    
    della presenza di quegli occhi curiosi nascosti tra le ombre.
    
    Alex era una spanna più alta di me, aveva seni eleganti ed il
    
    provocante sedere tipico delle sudamericane.
    
    Dal mio nascondiglio vedevo il tessuto dei perizomi giocare a
    
    nascondino tra quelle ...
    ... chiappe sodissime e sentivo sempre più forte il
    
    bisogno di sfogare il desiderio che le sue forme accendevano tra le mie
    
    gambe.
    
    Guardavo le sue dita sottili giocare prima con le calze e poi con le
    
    spalline del reggiseno, rivelandomi la vista dei suoi capezzoli che si
    
    liberavano altezzosi su quelle tette fantastiche.
    
    Ogni parte di lei mi eccitava e sentivo di desiderarla con tutto me
    
    stesso al di la del genere o del semplice orientamento sessuale.
    
    La osservavo mentre lentamente lasciava scivolare le mutande lungo le
    
    gambe e girandosi verso di me mostrava il suo sesso in tutta la sua
    
    ragguardevole lunghezza.
    
    Sentivo le labbra seccarmisi e al posto di provare disgusto in me si
    
    faceva strada una sensazione difficile da descrivere, a metà tra l'
    
    eccitazione e la vergogna per quella voglia peccaminosa di lei.
    
    Quegli attimi rubati si concludevano in orgasmi silenziosi, consumati
    
    ansimando nell'oscurità' dello sgabuzzino e della mia anima.
    
    A volte sborravo direttamente per terra, altre inondavo i boxer che
    
    lasciavo nel cesto da lavare a mia madre.
    
    La cosa duro' fino a quando un pomeriggio, mentre prendevano il sole
    
    nella piscina della nostra villa sentii che lei e mia madre discutevano
    
    della cosa ridendone assieme.
    
    Mia madre sosteneva che alla mia età era una cosa normale, mentre
    
    Alexandra candidamente ammetteva che farsi spiare da un giovane uomo la
    
    faceva sentire femminile e desiderata.
    
    La cosa mi imbarazzo' parecchio ...
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