1. Jogging con scopata


    Data: 09/12/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: robbie1978

    ... un po’ inebriato da tanti maschi tutti a me attorno, decido di sedermi su di una panchina.
    
    Ore 19:30. Sono seduto a riprendere fiato ed energie. Sono solo. Ormai, penso, tutti stanno tornando a casa, è quasi ora di cena. Sento avvicinarsi dei passi. Il negro, si, proprio il negro si avvicina alla fontanella e beve. Mi guarda insistentemente e io faccio lo stesso. Poi, sorridente, viene a sedersi accanto a me. “Ciao”, dice. “Ciao, rispondo”. Non ricordo con precisione il contenuto della nostra conversazione, anche se proprio di conversazione non si è trattato poiché lui parlava male in italiano. Fatto sta che mi prende la mano e se la mette sulla sua patta. Sento un cazzone enorme che grida di uscire fuori. “Porco giuda, si sta per avverare!”, penso. “Lo voglio, si lo voglio questo negro”, penso ancora. Lui mi fa cenno di seguirlo qualche decina di metri più in lontananza, dietro una serie di arbusti. E’ molto più alto di me e mi guarda dall’alto al basso. Sorride, il figlio di puttana. Gli tocco ancora la patta e gli apro la cerniera. Un bazooka d’acciaio stenta ad uscire. Lui si sbottona i pantaloncini e se li cala giù. Fa lo stesso con gli slip. Io mi inginocchio. Non mi sento più così stanco, i minuti di riposo mi hanno fatto bene. Ho la possibilità di guardare da vicino il suo bel cazzone. Molto, molto lungo e spesso. Nero e con cappella rosa. Lo voglio. Apro la bocca e inizio a ciucciarlo. E’ pulito, per fortuna. Lui mi afferra la testa con le mani e si fa sbocchinare ...
    ... con foga. Purtroppo per me, è troppo grosso e non riesco a prenderlo tutto in gola. Così lo spompino parte con la lingua e parte con le mani e ciò gli piace. Vado avanti per un po’ e vorrei farlo sborrare direttamente nella mia bocca. Non ho mai assaggiato sperma di un negro, chissà come è. Ma le sue intenzioni sono ben altre. Mi fa alzare e mi abbassa i calzoncini con forza. Resto in jockstrap. Mi bacia il culo e inizia a leccarlo. “No, non voglio prenderlo nelle chiappe”, penso. “E’ troppo grande, non ce la faccio”. Ma con la lingua mi sta facendo eccitare parecchio. “Condom”? Mi dice. E mima di infilarsi il preservativo. Per fortuna, ne porto sempre con me, per ogni evenienza. Ne tiro fuori uno dalla cintura, lui strappa l’involucro e se lo calza. Ma sembra che il profilattico sia troppo piccolo. Infatti, più cerca di infilarselo, più non entra. Alla fine si lacera. Mi guarda con aria da cucciolo bastonato come per dire: “Porca puttana, e ora?”. Ma io gli sorrido e ne tiro fuori uno per cazzi large. Dovrebbe andare bene. Infatti, gli sta a pennello. L’attesa l’ha reso molto più impaziente. Mi fa girare di scatto. “Fai piano”, dico. Chissà se ha capito. “Piano”, ripeto. Mi chino in avanti. Sento la sua cappella farsi strada e aprire il mio culo stretto. Cazzo che dolore! Ricordo di aver provato così tanto dolore solo quando sono stato sverginato a 16 anni da un paparino 40enne. Per fortuna, si ferma, così ho tempo di riprendere fiato, ma non per molto. Vuole entrare ancora ...