-
Da sotto la pioggia al caldo
Data: 17/12/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Alvertn
... bella mostra di un bel seno voluminoso, uno scialle sulle spalle, una gonna lunga sino ai piedi, ferma sulla porta sotto la piccola tettoia che copre l’ingresso. La raggiungo attraversando la strada. “ero alla finestra quando ho visto l’auto che ti ha lavato. Non ho resistito a vedere come sei messo, Vedo totalmente fradicio, vieni dentro che ti asciughi, altrimenti rischi di prenderti chissà che cosa.” “grazie, si volentieri, sei molto gentile.” Con lei davanti entro in casa, chiudo il portone e saliamo le scale. Mi porta in una cucina ampia con una stufa economica a legna che scada con forza, e sul tubo del camino la serie di ferri per stenderei i panni. “Dai spogliati che stendiamo ad asciugare, con questo caldo non ci impigrerà molto” E contemporaneamente mi passa un asciugamano “e con questo puoi asciugarti.” Io mi spoglio e rimango in canottiera e mutande, ambedue veramente fradice e gocciolanti. “ma che fai? Sono fradice, toglitele. Non avrai mica vergogna, di maschi ne ho viti e non sei il primo.” Mentre procedevo a togliermi tutto, lei forse per non farmi sentire in imbarazzo, stende i miei indumenti sui ferri e aggiunge legna nella stufa. Si gira e prende anche l’intimo e lo stende, mentre io girato di schiena verso lei mi sto asciugando monstrandole il culo e forse anche gli attributi quando alzando una alla volta le gambe poggiando il piede sulla sedia per asciugarle e piegandomi in avanti. Poi mi cingo con l’asciugamano intorno alla vita e ...
... mi volto verso di lei. “siediti che ti preparo qualcosa di caldo” ed io, nello spostarmi, impiglio l’asciugamano sulla schienale di una sedia e senza rendermene conto subito, mi trovo ignudo davanti a lei che stava dicendomi “cosa vuoi caffè, te o tisana?” E senza cambiare il timbro alla voce prosegue guardandomi intensamente e osservandomi dal basso verso l’alto e ritornando con gli occhi li, “ma che bel maschi che sei, interessante e chissà come sei in intimità?” Io con una mano vada a coprire le nudità e con l’altra cerco di recuperare l’asciugamano, “ma che fai, non sei mica un bambino, di pisellini ne ho visti, via quella mano dai.” La voce era dolce ma imperiosa, suadente ma decisa, e mente tolgo la mano di copertura lei si avvicina e fissandomi sempre negli occhi arriva vicinissima, non distoglie lo sguardo e la sua mano mi palpa i coglioni e l’asta momentaneamente, moscia. In automatico dico e senza volerlo, ma non ci credo, allargo leggermente le gambe per permetterle di impugnare comodamente il mio scroto e palparmi meglio. Provo ad avvicinare la mia mano alla sua gonna, al centro versa il suo pube, ma mi blocca, sorride e continua a fissarmi “fermo. Faccio tutto io, tu godi e basta per ora poi vedremo se potrei fare quello che desideri.” Impettito con le braccia distese mi lascio palpeggiare e l’asta ora è turgida. La impugna e la sega per alcuni minuti. Poi si piega e la passa con la lingua facendomi tremare di desideri. Ma sono scomodo cos’ in ...