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Per una cena improvvisa........ 2
Data: 19/12/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: PassPa
... toccarsi il petto aprendo leggermente la camicia e poi scese con la mano verso il suo pacco. Indossava un paio di pantaloni abbastanza leggeri ma aderenti e quindi le forme del cazzo che poggiava sulla coscia si vedevano molto bene. Lo guardavo e lui diventato serio si alzò e si mise davanti a me. Ubbidendo a un ordine non detto, avvicinai la bocca al pacco e cominciai ad annusarlo e a leccarlo. Emanava un odore maschile eccitantissimo, e man mano che lo leccavo sentivo che prendeva consistenza….. mi prese le mani e mi fece capire che dovevo aprire quei pantaloni per liberare la bestia del suo cazzo. Lo feci e mi si presentò in tutta la sua potenza. Le vene laterali pulsavano facendo affluire sangue al cazzo che si gonfiava sempre più. Lo afferrò alla base e me lo batté sul viso per farmi sentire la consistenza. Io istintivamente, da brava troia, aprii la bocca e tirai fuori la lingua e lui vi passò sopra la cappellona, inumidendola. Poco dopo mi afferrò la testa e mi infilò il cazzone duro e dritto in bocca, avanzando lentamente sempre più in fondo. Come ricordavo era molto grosso, oltre che lungo, e non era facile farlo entrare tutto. Ma lui non si fermava. Io rischiavo di soffocare, ma ero completamente in balia del suo potere di maschio e cercavo di trattener i conati e di respirare come potevo. Continuava ad avanzare, sino a quando sentii che mi toccava le tonsille e che quei due enormi coglioni che pendevano si erano poggiati sul mio mento. Incredibile. Era ...
... arrivato ad infilarlo tutto. Si fermò, mi guardò negli occhi e leggevo tutto il suo piacere. Lo tirò fuori un poco, facendo cadere grumi di saliva sull’asta e rimettendolo dentro cominciò a scoparmi la bocca. Mi teneva sempre la testa con le due mani, non potevo scappare o sottrarmi. Ma in realtà non volevo farlo. Sempre con il cazzone nella mia bocca, si spostò verso una poltrona di fronte e io lo seguii camminando sulle ginocchia, sottolineando come ero il suo schiavo sessuale. Si sedette e io cominciai a succhiarlo, mentre con le mani giocavo con le sue enormi palle. Lo succhiai per molto tempo. Era durissimo, ma non sembrava volere venire. Aveva una resistenza enorme. Meglio così, avrei goduto a lungo anche io. Ad un certo punto si mise seduto in punta sulla poltrona e prese in mano la situazione muovendo il bacino verso di me. Era di nuovo lui che mi scopava. E tenendomi una mano dietro la testa accelerò sempre più sino a quando si mise in piedi e sempre con il cazzone nella mia bocca cominciò a fare dei suoni da animale e riversò la sua sborra dentro la mia bocca. Tanta, come la sera prima. Del resto quei grossi coglioni ne dovevano produrre moltissima. Io inghiottivo più che potevo, ma data la quantità ne colava dai lati della bocca e lui con le dita me la infilava dentro. Appena sentii che non eruttava più dentro di me cominciai a leccarlo per pulirlo, anche se notavo che non aveva perso per niente la rigidezza di prima. Il suo sguardo mi fece capire che non ...