1. A letter from usa


    Data: 19/12/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: BlackInk

    ... La mia menzogna non ha nemmeno le gambe corte.
    
    “Non è che ti piace qualcosa d’altro.” mi dice.
    
    Forse sono morto. Forse il cuore mi si è fermato del tutto. L’aria non arriva ai miei polmoni. Il mio sangue non circola più.
    
    “Non è che ti piace questo.” e così dicendo mi appoggia il suo pacco sul braccio.
    
    Lo guardo con occhi sgranati. “E’ che io pensavo che… insomma… le tue ammiratrici… quelle belle pollastrelle…”
    
    Kevin annuisce. “Certo… s’inginocchiano al mio passaggio, si fanno trovare fuori da casa mia, non mi mollano un secondo. Io le lascio fare per non svelare.” Il suo sorriso m’illumina il volto. “Vieni.” mi dice prendendomi per una mano.
    
    Io raccatto al volo la borsa dei libri e lo seguo per quel dedalo di corridoi che è la palestra.
    
    Kevin si ferma con la mano sulla maniglia di una porta la cui etichetta riporta “GYM 2”. “Qui per un paio d’ore non viene nessuno.” apre e si tuffa dentro. Io posso solo seguirlo.
    
    All’interno ci sono macchine per fare ginnastica, pesi e bilancieri, palle mediche e grosse corde. Kevin chiude la porta a chiave e mi si getta contro. sento il suo corpo caldo contro il mio. Mi guarda negli occhi, mi stringe il viso con le mani e poi mi bacia. Le sue labbra sulle mie. La sua lingua contro la mia. Non avrei mai creduto possibile una cosa del genere. Il più figo dei fighi che limona con me.
    
    E non limona solo. Le sue mani iniziano a correre su di me. Mi accarezzano e scostano i miei vestiti.
    
    In breve restiamo solo in ...
    ... slip. Kevin si attarda sui miei capezzoli. Li succhia e li lecca, con le mani scende verso il basso. Arriva alle mutande e infila le dita nell’elastico. Ho il cazzo talmente duro da farmi male. Poi me le cala.
    
    Kevin alza lo sguardo a cercare i miei occhi. In ginocchio davanti a me, coi capelli biondi che gli circondano il viso, la barba appena appena incolta, è bellissimo.
    
    Afferra il mio uccello e lo sega un po’, poi se lo infila in bocca. Oddio!!! Il paradiso esiste davvero e si è impadronito del mio sesso.
    
    Kevin lavora con la bocca e con la lingua. Lo sento salire e scendere, girare intorno alla cappella. Mi sfilo per non venire subito.
    
    “E’ il mio turno di un po’ di salciccia.” dico mentre lo faccio accomodare sulla panca per gli addominali. Il suo cazzo punta dritto dritto verso il soffitto. mi inginocchio a quell’altare e comincio il mio servizio. Gli stringo le palle mentre gli bacio il glande. Con la lingua gli batto sul buchetto da dove sgorga una gocciolina di precum. La lecco e la tiro. Kevin geme stringendo le maniglie della panca.
    
    “Hai una bocca divina.” mi dice gustandosi il mio pompino. Ci prendo gusto e lavoro più in fretta, accarezzandogli i buco del sedere con le dita.
    
    I suoi mugugni riempiono la stanza. “Ti prego, scopami.” mi implora.
    
    Gli sollevo le gambe e apro di più il suo fiore. Lo lecco e lo riempio della mia saliva. lo defloro con un dito e lo sento stringere. Mmmmm che goduria… ed è tutto per me.
    
    Mi alzo e guardo Kevin sdraiato ...