1. Notte che non si scorda


    Data: 15/12/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... quell�istante pensai:�Dio i miei vicini, che penseranno� - invece erano solamente i miei sensi, che ormai si erano totalmente aperti sganciandosi verso di lui.La sua bocca mi baciò, le sue mani mi spogliarono, il mio corpo e la mia pelle divennero bianchi, illuminati solamente dalla luna, nessuna parola fuoriuscì, i suoi occhi erano ancora su di me, non mi lasciavano, m�intrappolavano, in quanto divenni loro schiava. Lui agguantò il mio viso fra le mani e continuò a baciarmi, io ero persa in lui, volevo che non smettesse, che continuasse, che assaporasse ogni centimetro del mio corpo, fino a raggiungere il paradiso, il mio individuale e superlativo miele, dal momento che desideravo che ne sentisse il profumo e che s�inebriasse del suo sapore, e così fu.La sua lingua abbandonò la mia bocca, scivolò sul collo, poi sui seni, poi sul ventre e si fermò, dato che adorava la mia pancia e il mio ombelico. La mia schiena s�inarcò, il mio respiro si fermò e la luce continuò a illuminare ogni sfumatura, la sua bocca riprese il suo cammino, baciò i miei fianchi e con la lingua tracciò i confini dei miei slip. La mia ingordigia voleva che accelerasse i suoi movimenti, mentre la mia perversa sofferenza avrebbe voluto che non arrivasse mai al mio paradiso. Il mio corpo si stava muovendo, seguiva i suoi movimenti, fino a quando sentii i suoi denti che stavano spostando gli slip e quella meravigliosa lingua iniziò il suo dissoluto e lascivo gioco, perché si muoveva con maestria come se ...
    ... stesse disegnando una farfalla.Il momento culminante di quel piacere stava sennonché sopraggiungendo prepotente, però lui si fermò, agguantò fra le sue mani i fianchi, mi girò e mi fece sua, io sentii il suo sesso dentro di me, dato che si muoveva prima lentamente e poi con forza, in seguito un grido si elevò nel silenzio della notte, per il fatto che sua mano si posò sulla mia bocca, malgrado ciò non riuscì nel suo intento. Io dovevo liberarmi dalla mia prigione, il mio cuore smise quasi di battere, il mio corpo s�immobilizzò, pensai che in quel momento potevo anche morire. Il mio corpo ricadde sull�erba, il mio respiro riprese affannoso e le mie gambe iniziarono a tremare.Ebbi frattanto un brivido, le sue mani iniziarono ad accarezzarmi, poiché le sentivo fra i capelli, sul collo, sulle spalle e sulla schiena, ne avvertivo distintamente i suoi movimenti, in quanto sprigionavano una dolcezza infinita. Non so quanti minuti passarono, forse in quell�attimo il tempo, la notte, la luna e le stelle si fermarono, sì, proprio loro, divenuti ormai i nostri clandestini, occulti e in special modo silenti testimoni. Io mi voltai, giacché il mio desiderio era ancora vivo e volevo di più, ambivo per cercare di placare la mia irruente sete, m�avvicinai al suo ventre e iniziai ad accarezzarlo con le labbra, mi muovevo lentamente perché volevo far crescere il suo desiderio e le sue aspettative. Il mio volto era ancora illuminato dalla luna, cosicché lui, la mia fonte d�energia adesso poteva ...