1. Scarpette bianche


    Data: 24/12/2020, Categorie: Feticismo Autore: 2 oriro, Fonte: EroticiRacconti

    Mi piaceva molto ritagliarmi degli spazi miei per scaricarmi dalle incombenze del lavoro e della famiglia. Passeggiare da sola ero il mio svago preferito e quella mattina di giugno era favolosa e non volevo di certo perder l’occasione di muovermi all’aria aperta. Era meraviglioso quel mattino, di luce intensa, cielo azzurrissimo. Il fogliame di un bel verde tenero e brillante. Mi perdevo in quel silenzio della campagna. Avevo molto caldo, specie ai piedi a causa di quelle vecchie scarpette bianche, vissute e odorose. Mi inoltrai in una stradina bianca che non avevo mai percorso, poco più che un sentiero, che descriveva una curva che ne impediva un’ulteriore vista. Superata la curva mi trovai in un piccolo slargo, dove notai al riparo degli alberi una piccola casetta prefabbricata. Nel giardinetto prospiciente la casa un uomo a torso nudo era impegnato in lavori di manutenzione. Mi salutò cordialmente ed io, per educazione, ma anche attirata da quella figura andai verso l’uomo. Era interessante, 40 anni, completamente calvo, il corpo abbronzato che luccicava per il sudore. Iniziammo a chiacchierare e notai subito il suo interesse per me, per il mio corpo. Aveva preso in affitto quella casetta per avere la tranquillità di attendere alle sue passioni in tutta tranquillità. Gli piaceva molto disegnare e fotografare. Era molto perspicace e colse rapidamente dalla conversazione una certa mia insoddisfazione di quel periodo. Parlare con lui in certo modo mi distrasse e rasserenò: ...
    ... era bello vedere un interesse nei miei confronti; mi sentii valorizzata e così quando mi invitò a vedere le sue foto e i suoi disegni, accettai subito, ben consapevole che rappresentava una scusa. Poi mi raccontò dei suoi viaggi, degli incontri della sua vita. La sua facondia era straordinaria. Il linguaggio, ricercato e incisivo, mi catturava. “Venga le faccio un caffè, Bevemmo il caffè seduti, mentre disponeva sul tavolo i suoi lavori. Mi mostrò le sue foto: spesso erano soggetti femminili in pose molto sexy, alcune scene erano francamente erotiche. Avrei voluto togliermi quelle maledette scarpe, ma logicamente non potevo. I piedi bollivano. Mi allentai i lacci. - La vedo che sta soffrendo. Si tolga pure le scarpe. Le scarpe, sa, sono come le idee ossessive, possono soffocarci - Poi rise: - Ho capito, si preoccupa per l’odore dei suoi piedi? Non si preoccupi, i piedi di una bella donna, per me, emanano sempre un profumo delizioso, inebriante. Si rilassi - e prendendo l’iniziativa mi tolse, gentile e deciso, le scarpe. Un effluvio acre fugacemente si diffuse. Ero francamente a disagio ma lui mostrò il suo compiacimento. - Credo che lei reggerebbe il confronto con queste modelle, su si tolga la maglietta., glielo dimostrerò. Non sia imbarazzata. Obbedii sapendo a cosa sarei andata incontro, e mi trovai a seno nudo. Continuava a parlare con voce calda, suadente, ipnotica mentre mi metteva in posa. Mi colpiva che continuasse a darmi del lei. Mi prese delicatamente i piedi fra le ...
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