Le mie storie (36) (prima parte)
Data: 25/12/2020,
Categorie:
Masturbazione
Prime Esperienze
Autore: isolafelice75, Fonte: xHamster
... scarpe, l'unico paio con un tacco un po' più alto del solito. Se dovessi stare ferma sarebbe ottimo, ma purtroppo devo camminare, ed io proprio non so farlo. Pazienza. Un'ultima volta a guardarmi, per quel po' di trucco che so mettere e poi indosso la giacca. Ecco sono pronta. Per cosa? È l'ultima domanda che mi faccio prima di uscire di casa. Alla mia domanda so dare benissimo una risposta, ma non vorrei conoscerla, come purtroppo invece la immagino. Sono le 8:00, in venti minuti sono sotto casa sua. Come al solito sono di una puntualità disarmante. Ho la fortuna (o sfortuna?) Di trovare subito parcheggio. Scendo, è ancora giorno, la strada è incredibilmente vuota, faccio 20 m durante i quali ho la possibilità di ammirare la meravigliosa bellezza di Napoli. Sono fuori al palazzo. Sei ore fa, quando ho aperto quella busta, sapevo che mi sarei ritrovata esattamente in quel punto. Ho fatto di tutto per arrabbiarmi, sconvolgermi, pensare e ripensare a come non farlo, eppure sapevo dannatamente che alle 8:30 mi sarei ritrovata davanti al suo citofono. Un ipocrita tentennamento prima di bussare, poi il dito affonda sul tasto. Qualche secondo di silenzio non fanno che precedere "sali, sesto piano". L' indicazione del piano, mi conferma il fatto che non si ricorda neanche che a casa sua ci sono già stata in occasione di una delle tante feste dello studio. Poco male, entro in ascensore e vado incontro al mio destino. L' adrenalina sale, il cuore mi batte forte, non so cosa farò, ...
... non so come reagirò, non so se riuscirò a controllarmi, non so niente di ciò che mi potrà accadere, forse immagino troppo, forse immagino poco. Le porte si aprono, due passi e busso il campanello. Sento il rumore delle scarpe avvicinarsi sempre di più alla porta, poi uno s**tto della serratura e tutto comincia."Buona sera", "ciao Francesca, prego accomodati. Hai portato tutto?", Io entro mi guardo intorno e "permesso!" Spero dentro di me che una voce diversa dalla sua mi risponda, ma lui "siamo soli, ho preparato io da mangiare". Poggio la borsa con le mie cose sopra una sedia, mentre lui mi fa strada verso lo studio io lo seguo con la borsa da lavoro. Apre la porta, mi fa passare davanti e mi dice di poggiare la borsa sulla sua scrivania. Fino al quel momento non c'è stato neanche uno sguardo tra di noi, soltanto parole. Poi finalmente ci guardiamo. Mi sorride, cerco di celare le mie sensazioni ma, quel dannato sorriso è terribilmente affascinante. Non devo farglielo capire, anche se probabilmente già lo sa che fa effetto. Mantengo un'aria piuttosto seria, sto sulle mie "ho preparato tutto, controlla, ogni scheda è completa così come la facciamo di solito". Mi alzo per togliere le carte dalla borsa, mentre faccio quei tre passi verso la sua scrivania già so cosa sta per succedere. Il tempo di mettere la mia mano dentro per toccare le carte, che sento la sua appoggiarsi sul mio sedere. La sento prendere la mia natica sinistra e piano piano scendere più giù fino ad arrivare al ...