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Si comincia da.. etero [teo version]
Data: 29/12/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: alchest
... cappella, poi gli dà una gustosa leccata, guardandomi negli occhi. "Così?" Gli prendo la testa con una mano e con l'altra afferro il mio arnese ancora mezzo duro. "Ricordi vero che mi piace sborrare più di una volta?" gli dico cominciando a menare il cazzo. "Certo che lo ricordo.. lasciami fare, allora" mi risponde allungando una mano. "No, stai fermo" gli dico bloccandolo. Faccio scendere la mano dalla sua fronte alla bocca, aprendola con il pollice. Lo faccio passare sulle labbra umide, mistando la saliva della lingua. Lo guardo mentre la sua salivazione accellera, con la fame di cazzo scritta in volto. "Quante volte hai voluto essere nella mia stanza al posto delle tipe che ci scopavamo?" gli chiedo "Tantissime" mi dice lui ansimando, impaziente, affamato. "Tantissime" ripete cominciando a spingere la testa per divincolarsi dalla mia presa. Io continuo a segarmi, avvicinando il cazzo sotto il suo naso per farglielo annusare. "Ora stai fermo e tira fuori la lingua" gli dico. Prendo l'asta alla base tenendola dura verso di lui, poggiando appena per un secondo la cappella alla sua lingua. "Ti piace, ne vuoi?" lui fa sì con la testa, tenendo la lingua fuori impaziente di riceverne altro. Non l'avevo mai visto così, sempre tutto impostato ed elegante per attirare le donne. E ora qui in ginocchio davanti a me che implora di avere il mio cazzo. Decido di premiarlo e appoggio completamente la cappella alla ...
... sua lingua. "Continua a stare fermo" gli dico. Gli strofino l'asta sulla lingua, andando sempre più verso la gola. Man mano che si abitua al movimento, comincia ad affondare anche lui, stringendo le labbra attorno al cazzo e scivolando la lingua insalivata. "La vuoi?" gli chiedo. E senza rispondere, lui affonda con la testa e continua a spingere. Fiotti gli schizzano direttamente in gola, mentre io non posso far altro che stringere le mani ai suoi capelli spingendo la testa verso di me. "Cazzo come te la ingoi" gli dico sfilando piano il cazzo ancora sensibile dalla sua lingua avida. Mi abbasso e lo bacio gustando la sua lingua dolce intrisa di seme. Ci alziamo assieme continuando a baciarci, mentre lui continua a segarmi il cazzo. Rimaniamo abbracciati, ma lui non riesce a togliermi le mani dal fallo ancora duro. Poco ci vuole a bagnargli il camice di una nuova sborrata un pò più contenuta. "Basta, basta, ti prego. O non ne rimarrà più nulla" gli dico, sorridendo. "Sì, cazzo. Dovremo anche andare!" mi risponde sfilandosi il camice. "E allora sei veramente stronzo!" gli dico ancora, guardandolo nudo. Ma stavolta non ce la faccio davvero più, lo aiuto a raccogliere la roba, ci sciacquiamo nel bagno della stanza e andiamo via. In auto, mi racconta di come sono andati i giorni in ospedale, ma più torno alla realtà e più sono confuso. 'Ma che cazzo sto facendo? Io non sono così' continuo a ripetermi, confuso. .