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Promiscuità - parte quinta (not the final)
Data: 29/12/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: HegelStrikesBack
Rieccoci dove tutto è partito, Roma. Dopo aver disseminato i cestini degli hotel di mezza Italia di preservativi riempiti e i posacenere di quello che rimane di canne e sigarette torniamo al punto zero della nostra storia. Il tour finisce qui, a casa tua, esattamente due mesi dopo quella notte che in un bilocale del quartiere Isola a Milano ci siamo detti di amarci e poi non ce lo siamo mai detti più. È un pomeriggio di giugno dove il sole va giù ignaro di noi e delle nostre vite e del fatto che da domattina tutti e due torneremo alle nostre vite solite. La mia, fatta di venti minuti di metro e dieci di tram due volte al giorno e la tua che non ho ancora capito bene come si svolga perchè con te c’è sempre da sorprendersi. Siamo al giardino degli Aranci dove Luca sta facendo il servizio fotografico e tu non riesci a sorridere. Ci mettiamo una vita, tu cerchi il mio sguardo, io guardo su per non guardare te. Il Giardino degli Aranci è uno dei miei posti preferiti di Roma, te l’ho detto tante volte e forse per questo hai deciso di fare lì lo shooting; eppure oggi mi sembra così triste e decadente. Sai, non te l’ho detto quel giorno ma avevo tanta paura. Una paura tangibile, concreta, viva. Quella di perderti per sempre. Questa tortura quasi infinita per me, se Dio vuole culmina in un applauso degli addetti ai lavori. Luca soddisfattissimo, dice che è uno dei servizi più belli che ha fatto in vent’anni di carriera da fotografo di musica e ...
... moda. Vieni verso di me, sei bellissimo. Hai la camicia bianca e i jeans tutti strappati e io ho voglia di rapirti e portarti su un’isola deserta dove non esiste nessuno per fare l'amore fino a sfinirci. “Mi accompagni tu al Quirinetta?” “Sì, certo. Vorrai mica prendere un taxi!” “Eh, no… infatti.” Per chi non lo conoscesse, il Quirinetta di Roma è un ex teatro degli anni venti nel rione Trevi di Roma da cui passano tutti i nomi più prestigiosi italiani e non della scena indie, e quindi necessariamente anche Nico. Quatta quatta la Prius si insinua nel traffico ingolfato di questa Roma al rallenty di fine giugno. Come tuo solito accendi la radio ed è subito un colpo al cuore. Quell’accordo di DO suonato così lo riconoscerei tra milioni, è il primo accordo di una delle canzoni che mi ha fatto innamorare della musica: Amore Bello di Claudio Baglioni. Cominci a cantare sottovoce, io sono stonatissimo ma mi accodo a te e piano piano ci ritroviamo a cantare come due vecchi amici in macchina. Io ho le guance rigate dalle lacrime, tu mi tieni la mano come a darmi coraggio ma so perfettamente che ti sei sentito mancare il sedile dell’auto da sotto il culo. Fai le prove, tutto liscio. Faccio un paio di foto con l’iPhone da postare sui social e vedo che in platea non manca proprio nessuno: c’è tua mamma, che riconoscerei tra milioni perchè è tale e quale a te, il presidente della casa discografica, il tuo manager, il mio capo, la tua Elisa, Elena - che abbiamo ...