1. L'amore ai tempi delle corna


    Data: 30/12/2020, Categorie: Scambio di Coppia Autore: efermi, Fonte: Annunci69

    ... troppo occupati. Sentivo il fiatone di mia moglie fin dentro la macchina. Lui se la stava slinguando in maniera oscena per strada, e lei, anziché fare la timida come aveva sempre fatto con me, miagolava ad alta voce senza ritegno.
    
    Mentre due ragazzi sulla ventina passavano sul marciapiede accanto a loro, curiosi di vedere fin dove si sarebbero spinti, Rossella, che al contrario di quello che pensavo si era accorta di me, mi disse “ si amore, un minuto e arriviamo”. Proprio mentre passavano quei due sbarbatelli, che si guardarono tra loro, ridacchiando di me, di sicuro.
    
    Lui le aprì lo sportello e salirono in macchina, dietro. Mentre guidavo davo un occhio alla strada ed uno allo specchietto, sbagliando strada per ben tre volte. Pietro, il nostro amico, continuava a dirmi “ che moglie che hai, è superba. Sei un uomo fortunato. Non ti farò pentire di avermi scelto”. Ed io, più che pentirmi non sapevo più cosa aspettarmi. È vero, era un gioco e sarebbe finito, ma avevo perso totalmente il controllo su di lei, su di lui, persino su di me. Non capivo più. Sapevo solo che tutto quello che stava accadendo mi sconquassava; mi si torcevano le budella mentre mi si drizzava il cazzo. E non avevo ancora idea di quello che poi sarebbe successo arrivati a casa nostra, nel nostro letto matrimoniale.
    
    Dopo una curva a gomito verso destra, tornai a puntare lo specchietto, ma lei non c'era. Non la vedevo più. C'era solo lui che, a gambe ...
    ... divaricate, teneva le braccia dietro la testa e gemeva ad occhi chiusi. Dopo un altro bel curvone pieno d'ansia, scoprii che lei c'era eccome, solo che essendo chinata, del tutto piegata si di lui, intenta a leccargli il cazzo, non la vedevo. Dallo specchietto vedevo solo Pietro che si godeva il lavoretto di mia moglie. Tra l’altro, ebbe anche modo di aprire gli occhi, il porco, controllare visivamente di come si prendeva cura del suo attrezzo la mia Rossella, scorgere il mio sguardo riflesso e farmi l'occhiolino, come a dire “ complimenti, è proprio brava”.
    
    Parcheggiai. Scendemmo dalla macchina e mentre stavo assicurandomi di aver chiuso a chiave lei mi si avvicinò da dietro. Stava per mano a lui. Con l’altra mi prese sotto il mento e mi diede un bacio. Si strusciava e mi baciava senza lasciare la mano di Pietro. Ed io, invece del suo solito profumo di femmina, le sentivo addosso un odore diverso. E la sua saliva era più acidula del solito. Non era l'odore della mia Rossella, era un misto. “ questo è per farti capire quanto ti amo…grazie ancora amore”. Si girò verso di lui e a braccetto proseguirono verso il portone di casa per attendere che io aprissi. Mentre entravamo Pietro mi disse, con lei che si era leggermente avvantaggiata su per le scale “grazie Mirko, sei un amico. Stasera te la trombo a dovere. Ti faccio godere di un grande spettacolo” grazie a te amico mio, pensai. E mandai giù un litro di saliva.
    
    [Continua
    
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