1. Saper amare


    Data: 31/12/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999

    ... procedeva avanti incurante, indifferente e impassibile della vita delle persone. La sua vita era immutabile e inconsumabile, perché da sempre era stato vivo e quindi non poteva curarsi né badare a quelle migliaia di meteore che erano le vite degli esseri umani, giacché erano meno d’un lampo, così, nonostante io avessi ardentemente sperato che quella notte durasse in eterno, avevo aperto gli occhi e avevo guardato un nuovo sole che sorgeva, un nuovo giorno e addirittura lo maledissi. Lui sarebbe ripartito tra poche ore, ma era ancora avvolto dai suoi sogni, in quell’istante decisi e preferii che sarebbe stato meglio lasciarlo dormire ancora un po’.Abbracciata a lui lo guardavo con gli occhi tristi e ripensai solamente alla sera prima quando m’aveva baciato sulle labbra, poi si era sfilato i boxer, m’aveva fatto adagiare meglio sul letto e con prontezza si era messo sopra di me. Con una mano m’aveva accarezzato una guancia, il collo, il petto, il seno, la pancia e poi più giù allargandomi le gambe senza incontrare la minima opposizione da parte mia. Io non avevo immaginato che sarebbe successo subito appena incontrato, quale idea si sarebbe potuto fare di una ragazza che ci stava subito? Non potevo però sottrarmi, perché ogni più piccola particella del mio corpo e della mia pelle gridava disperatamente il bisogno di sentirlo, d’avvertire il suo calore. Un leggero strato di sudore gli ornava la fronte e il petto, eppure anche quello era stupendo. La sua mano non si fermò ...
    ... finché non raggiunse la sua meta, un piccolo grido mi scappò dalle labbra, quando sentii le sue dita muoversi dentro di me, ormai lo desideravo, poiché tutto sembrava così abituale, disinvolto e fuori discussione.In definitiva lui si decise ad accogliere il mio muto richiamo, sfilò anche l’ultimo dito esploratore e m’allargò ancora un poco le gambe accarezzandomi con cautela l’interno delle cosce. Con le mani m’agguantò i fianchi e mi tenne ferma, iniziò a penetrare dentro di me piano e senza fretta, ogni tanto fermandosi per ascoltare il mio respiro che diventava sempre più affannato, poi entrò tutto dentro di me e cominciò a muoversi prima lentamente poi acquistando velocità, come potrebbe descriverla un poeta romantico: la danza degli amanti. Io venni quasi subito, avvertii un piacere energico, fulmineo e intenso, un godimento remoto e sperduto che s’abbandonava e si perdeva nell’alba dei tempi. Lui s’accorse del mio orgasmo e si compiacque, come ogni buon uomo che sente d’aver eseguito il suo dovere pensai, e questo mi fece ridere.“Perché ridi?”. Soddisfatta sì, ma non del tutto appagata gli risposi prontamente io.“Te lo racconto un’altra volta, va bene? Attualmente abbiamo altro da fare”.Lo baciai, lo strinsi a me mentre ancora lo sentivo dentro il mio corpo, poi con un gesto deciso e veloce mi girò e ci scambiammo i posti, perché adesso ero io sopra di lui.“Vuoi fare qualcosa per me?”. Lui m’adocchiò con estremo ardore. Quant’era stupendo, osservarlo ridacchiare esultante e ...