1. Scoprendo nuove sensazioni


    Data: 01/01/2021, Categorie: Lesbo Autoerotismo Autore: aral, Fonte: RaccontiMilu

    Eravamo amiche, soltanto amiche. Almeno così credevo; come si fa a quell�età, credevo che il nostro rapporto non sarebbe mai cambiato, il futuro era solo la dilatazione di un presente felice, che sembrava dovesse durare per sempre.Ero contenta che in gita saresti venuta anche tu, non sarebbe stata la stessa cosa senza la mia migliore amica. Ti cercavo continuamente, mentre si andava in giro con il resto della classe, e tu c�eri, per me c�eri sempre. Adoravo il modo in cui il sole ancora timido di febbraio faceva brillare i tuoi capelli e ti illuminava gli occhi. Ho sempre pensato che fossi bella, dal primo giorno in cui ti vidi; sembravi più grande di me e mi piaceva.Soltanto dopo avrei capito cosa provavo davvero per te, allora non ero pronta, nemmeno ci pensavo.La sera, a letto, guardavo il tuo profilo illuminato dalla luce del lampione che filtrava attraverso le persiane della stanza. Mi fissavo soprattutto sulla tua bocca, le labbra semiaperte, la grazia particolare con cui il labbro superiore si univa al naso. Era bello guardarti dormire, poterti accarezzare con gli occhi senza la paura che qualcuno mi beccasse a fissarti.Ricordo quanto mi piacesse il tuo odore, era un misto fra quello del sapone con cui ti eri lavata prima di coricarti e quello di lavanda del pigiama. Qualcosa di indefinito ma gradevole e delicato.Di tanto in tanto, al tuo profilo la mia mente sovrapponeva l�immagine di te che ti cambiavi, del reggiseno che andavi in bagno a togliere, al contrario di ...
    ... me che non avevo bisogno, come adesso, a dire il vero. Oppure nello spogliatoio della palestra quando, facendo finta di essere indaffarata solo a sistemare le mie cose, davo delle rapide occhiate intorno a me e ne approfittavo per guardarti, per cogliere qualche particolare del tuo corpo, qualcosa a cui avrei poi ripensato a casa, da sola.E così mi ritrovavo a pensarti ad occhi chiusi, mentre la mia pancia cominciava ad agitarsi in modo tanto familiare quanto inopportuno. Non era proprio il caso, non lì, in quel momento, mentre ero letto insieme a te e avrei dovuto dormire.Mi sarei accarezzata solo un po�, solo sul petto; né tu né Chiara, che dormiva nel letto singolo, avreste mai potuto svegliarvi per qualche lento movimento delle dita. Quello lo potevo fare, ma doveva bastarmi.Mi accarezzai il fianco facendo risalire la mano, mi piaceva sentire il profilo delle costole sotto le dita; arrivata al petto staccai leggermente il palmo lasciando solo le dita a sfiorare il tessuto della maglietta; le avrei lasciate a girare intorno per un po� prima di decidere se prendermi o no un po� di quel piacere così strano ma delizioso, capace di sciogliermi.Ti guardai di nuovo, eri girata e adesso mi davi la schiena.Richiusi gli occhi e decisi di farlo� il medio toccò la punta del capezzolo che, leggermente indurita, oppose una tenue resistenza, piegandosi per poi lasciar scorrere il dito.Spalancai gli occhi per un istante prima di chiuderli di nuovo mentre la pancia mi si era contratta di ...
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