1. La scambio (capitoli 11 e 12)


    Data: 01/01/2021, Categorie: Trans Autore: Federossetta

    Lo Scambio, cap. 11-12 di 14
    
    Capitolo 11: Pietro
    
    Dovetti fare tutta la città a piedi da solo, una giovane ragazza carina e con la faccia di una che aveva appena scopato. Molti mi lanciavano sguardi vogliosi. Un gruppetto di ragazzi mi salutò con fischi.
    
    Mancavano ormai pochi minuti a casa mia quando incrociai un gruppo di amici della vera Denise.
    
    "Incrociare" era una parola non proprio esatta, infatti furono più loro a cercarmi che me.
    
    Erano una decina e sembravano molto arrabbiati. Il loro "capo" sembrava essere l'ex di Denise da come si comportava.
    
    "Ehi puttana. Che cazzo hai fatto? Girano le voci, lo sai?"
    
    Al che mi citò alcune persone.
    
    "È stato bello scoparsi Mattia? O forse ancora quel frocio di Nicolò?"
    
    Non avevo la minima idea di chi fosse Nicolò.
    
    "Non so cosa tu stia dicendo, mi spiace ma ora sono di fretta."
    
    Lo scostai e mi allontanai veloce.
    
    Un suo amico mi prese per la cintola e mi condusse a forza in un vicolo. In un angolo c'era la spazzatura.
    
    "Non fingere di non sapere nulla. Da quando ci siamo lasciati sei andata a letto anche con i porci e questo mi fa incazzare."
    
    L'ex sembrava più grande di almeno cinque anni. Un suo compare cercò di trattenerlo "Dai Pietro, basta così. L'hai spaventata a sufficienza."
    
    Spaventarmi! Volevano spaventare uno come me? Me la risi sotto i baffi e presi più coraggio, tanto da diventare una ragazza sfacciata.
    
    Lo allontanai di nuovo e sibilai: "Pietro i porci hanno il cazzo più lungo del ...
    ... tuo. Per questo preferisco loro."
    
    Mi arrivò un pugno al fianco. "Ripeti...
    
    Che cazzo... Hai detto..."
    
    Pietro era infuriato.
    
    "I porci... Ce l'hanno... Più grosso... Del tuo..."
    
    Lo scimmiottai, questa volta avevo superato il limite.
    
    Lui mi sollevò in aria e mi sbatté di nuovo con prepotenza contro il muro.
    
    Un suo amico tirò fuori dal cassonetto un materasso logoro.
    
    Adesso cominciavo seriamente a preoccuparmi.
    
    "Ok, scusa Pietro. Dimmi cosa vuoi e ti posso aiutare".
    
    "Te" rispose l'ex.
    
    Al che mi divincolai forsennato.
    
    Niente. Ancora una volta il mio fisico si rivelava essere troppo esile.
    
    Quello mi lanciò letteralmente sul materasso.
    
    "Avanti ragazzi. Divertitevi"
    
    Inutile dire come si trasformò la cosa.
    
    In quel breve lasso di tempo provai più dolore di quanto ne avessi mai avuto con una scopata.
    
    I ragazzi mi tennero fermo sul materasso, cinque paia di mani che mi toccavano il mio seno scoperto e violavano il mio sesso.
    
    Gli altri cinque estrassero le loro aste per circondarmi con quelle ormai indurite.
    
    Non capivo più niente.
    
    All'improvviso sentii premere sulle mie labbra carnose che, quasi d'istinto fecero spazio al cazzo eccitato. Un turbinio di gusti mi prese quando anche un secondo membro entrò nella mia bocca allargata.
    
    Avevo ormai rinunciato a divincolarmi. Sentivo dei cazzi dalle mie mani che ormai rilassate cominciarono a masturbarli.
    
    Qualcuno mi sollevò leggermente per infilarsi sotto di me.
    
    Dalla mia gola ...
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