Il mio autostoppista - Capitolo 2
Data: 04/01/2021,
Categorie:
Anale
Gay / Bisex
Autore: aramis45, Fonte: xHamster
Capitolo 2Il ritornoMi mancava il mio autostoppista, stavo aspettando ansiosamente il suo ritorno, non riuscivo ad allontanarlo dalla mia mente. Nella mia fretta di portarlo alla stazione, non gli avevo chiesto il suo numero di telefono. Io gli avevo dato il mio, così ogni volta che il telefono suonava, sobbalzavo. Ma non c'erano chiamate sue. A letto, di notte, tentavo di ricordare quelle grandi notti con lui. Ma non c'erano chiamate. Vidi sul giornale che l’università sarebbe cominciata la settimana seguente. Il mio cazzo stava pensando duramente al suo ritorno. Ma continuavano a non esserci chiamate. Ero depresso ed il tempo volava. Alla fine decisi che era ora di muovermi. Ogni volta che passavo nella strada dove l’avevo raccolto, mi eccitavo ma tornavo sempre solo a casa. Ormai mi ero messo il cuore in pace quando il telefono suonò. Esitai a rispondere. Non avrei voluto che ogni mia speranza fosse distrutta. Lentamente alzai la cornetta. Era il mio autostoppista. Il mio cuore batteva all’impazzata nel mio torace. Era alla stazione ed aveva bisogno di un passaggio. Non potevo crederlo, corsi a prenderlo. Lui saltò in macchina ed io sorrisi. Si era fatto crescere i capelli e sembrava ancora più sexy, io amo i biondi. L’abbracciai e feci correre le dita tra i suoi capelli. “Sei magnifico, mi sei mancato.” Avviai la macchina: “Dove andiamo?” Aveva tempo prima di andare all'università, così ci dirigemmo a casa mia. Quando entrammo lo cinsi immediatamente con le mie braccia e ...
... ci baciammo. Non volevo perdere tempo così mentre ci baciavamo lo portai in camera da letto. Gli tolsi la camicia e feci correre le dita sul suo torace senza peli. Mi fermai a pizzicargli i capezzoli e poi li succhiai piano, mi ricordai che a lui piaceva che me ne prendessi cura. Gli slacciai la cintura ed aprii la cerniera dei pantaloni, indossava dei boxer bianchi stretti che gli abbracciavano cazzo e palle. Misi le mie dita sotto l’elastico e gli tirai giù le mutande. Il pene balzò sull’attenti, mi sembrò più grosso di quanto ricordavo, usciva dal suo bel cespuglio di peli biondi che erano cresciuti intorno alla base del suo uccello. Le palle erano ancora rasate ma ora avevo un biondo pube morbido in cui affondare le dita. Ora che l'avevo per me lo baciai dolcemente. Lui spinse leggermente la lingua nella mia bocca. Appoggiò la testa sul cuscino e mi guardò negli occhi: “Mi sei mancato veramente.” Era bello vederlo di nuovo, dannazione era grande sentire ancora il suo corpo nudo contro il mio. Mi spogliò lentamente, ci sdraiammo nudi sul letto e cominciammo ad esploraci l'un l'altro il corpo. Lui disse: “Sei bello, ti voglio.” Ci abbracciavamo e non avrei mai voluto lasciarlo andare via. Cominciai ad ispezionare il suo corpo con gli occhi, poi con le dita. Gli baciai le labbra, poi feci correre le dita sulle sue labbra. Tutto ciò che vedevo volevo toccarlo, carezzare delicatamente ogni fibra del suo corpo. Poi arrivai a guardare il suo grosso cazzo, ne baciai l’asta dalla ...