1. La scopa elettrica


    Data: 05/01/2021, Categorie: Tradimenti Autore: werthex, Fonte: Annunci69

    Non sono mai stata viziata.
    
    Sono una donna semplice.
    
    Ah, scusate, non mi sono presentata. Mi chiamo Giovanna - il cognome non ve lo dico, sono conosciuta in paese - e ho compiuto quarant’anni proprio la scorsa settimana.
    
    Dicono che sia una bella donna.
    
    Non ci avevo mai badato, ma da quando lui mi trascura ho iniziato a sentirmi bella.
    
    Il seno però non l’ho rifatto. E’ sempre stato il mio punto di forza, una quarta abbondante che ha attirato l’attenzione di ogni uomo che cerca di ricordarsi di che colore siano i miei occhi mentre pensa solo a quanto larghi saranno i miei capezzoli.
    
    Anche loro non sono male. Parlo degli occhi, che avete capito! Certo che siete proprio maliziosi!
    
    Niente a che vedere con le mie tette, ovvio, ma ho due grandi occhi verdi e i capelli biondi naturali. Quando mi eccito i miei capezzoli spuntano da sotto la maglietta attillata.
    
    Si lo so potrei indossare una maglietta di una taglia di più, ma adoro farli vedere, che ci volete fare, da quando mio marito si sbatte quella troietta, mi sono attrezzata pure io.
    
    Una volta gli occhi su di me mi turbavano, adesso non cerco altro.
    
    Anzi, cerco altro, e ormai rassegnata ai tradimenti di quel porco, trovo pure.
    
    Insomma mi do da fare, via!
    
    Ma questa non mi era mai capitata.
    
    State a sentire.
    
    Slacciatevi le scarpe, rilassatevi, mettetevi comodi.
    
    Sedetevi sulla vostra poltrona preferita. Accendete la luce che più vi piace, scartate un cioccolatino, ascoltate una musica ...
    ... gradevole, insomma fate quello che vi pare ma statemi a sentire.
    
    Saranno state le nove e quaranta, o le dieci meno un quarto. Insomma prima delle dieci.
    
    Ero da poco uscita dalla doccia.
    
    Adoro fare la doccia e restare nuda oppure, se fa fresco, in accappatoio senza mutandine. Ma tanto quelle, quando le metto, le tolgo quasi subito, o le regalo al Rubecchi, quello dell’Enel, che mi suona sempre la mattina.
    
    Dunque dicevamo – scusate, ma quando parlo delle mutandine che regalo al Rubecchi, quello dell’Enel, perdo sempre il filo del discorso – saranno state le dieci meno qualche cosa e ancora dovevo rifare i letti in camera dei ragazzi e spazzare in salone.
    
    Sento il campanello.
    
    Un suono così antipatico! Mio marito mi ha promesso un sacco di volte che lo avrebbe cambiato, ma niente, non lo fa mai.
    
    “Scusa” mi fa “Sono tanto stanco.”
    
    “Chiamiamo un elettricista” gli dico “Cosa vuoi che sia, i mezzi non ci mancano.” Ma lui no, cocciuto come un mulo. Dice che lo vuole fare da solo. E il campanello sta ancora lì, con quel suono stridulo. Sì insomma cosa stavo dicendo? Ah, suona il campanello.
    
    Indosso l’accappatoio bianco, che ero nuda appena uscita dalla doccia. L’avevo già detto? Fa niente, insomma vado ad aprire scalza e con l’accappatoio.
    
    “Chi è?” gli faccio da dietro la porta, sicura che fosse il Rubecchi, quello dell’Enel.
    
    Dice: “ Sono un venditore di scope elettriche, signora. Interessa l’attrezzo? Glielo faccio vedere!”
    
    Io lo so che questi ti ...
«123»