Io non parlo delle donne
Data: 06/01/2021,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Tibet, Fonte: EroticiRacconti
... annaffiare i fiori, cosa che odiavo fare ma che non avevo saputo rifiutare. Lasciai il cane e presi le chiavi. La casa era calda, appena nell'atrio la spinsi contro la parete. Un attimo e avevo la mano nella sua fica calda e bagnata, la feci godere mentre le mangiavo la bocca, mentre gustavo il suo piacere, mentre mescolavo la mia saliva alla sua. Poi... una vera corrida, lei la vacca e io il toro e che eccitazione! Metterla a quattro gambe e montarla da dietro e farle fare così tutta casa. Tutto merito mio che fosse bagnata dei suoi umori fino a mezza coscia? Non lo so o forse non del tutto conoscendo in seguito la sua storia, so che era calda. Rovente. La presi in ogni angolo di casa. In cucina, sui fornelli, sul tavolo. In bagno con il sedere appoggiato a sbalzo sul lavabo e poi piegata in avanti appoggiata con le mani al wc. Nel soggiorno sui divani di pelle bianca, sul tavolinetto, sul tappeto e poi nella loro camera da letto. Strappai via la sovraccoperta e la presi in cento modi fino a riempirla più volte. Quando dopo ore se ne va realizzo... cazzo! La casa è un disastro. E io sono un inetto a rimetterla in ordine. Le lenzuola hanno tracce evidenti di sperma! E qui subentra il mio essere puttana. Sistemo sommariamente, letto compreso. Torno a casa. Penso a cosa fare. Il giorno dopo? Aspetto sera e vado a prendere lei, la donna che sta con me, è notte ormai e le faccio la sorpresa di portarla a casa dei suoi genitori. Le dico che mi eccita scoparla nella casa dei suoi e ...
... che lì al buio voglio simulare una violenza sessuale con lei come vittima, si scalda... diventa disponibile, le piace. E grosso modo rifaccio al buio tutto quello che avevo fatto in precedenza con Carla. Ho cura di mettere tutto a soqquadro per finire poi sul letto dove lei mescola i suoi umori con quelli di Carla, i suoi odori con quelli di Carla, le mie nuove macchie di sperma confuse con quelle di prima... Pazzie. E fortuna, si... perché tenevo a lei e non me l'avrebbe certo perdonata una cosa così. Poi lei governa casa, cambia le lenzuola, le porta a casa sua per lavarle e tutto si sistema. Se ho provato disgusto per me? Non allora, adesso si. Carla? Avvenne una cosa spiacevole nei giorni successivi. Lei non la vidi più al torrente. Veramente neanche la cercai. Ma al suo posto su di un masso dell'argine c'era scritto con della vernice a grandi dimensioni il suo nome e un numero di telefono. Il suo. Da sciocco la chiamai per avvertirla di questo causando la sua reazione stizzita, addirittura se la prese con me che neanche conoscevo il suo numero. Giusto. Meglio se mi facevo i fatti miei. Era il suo numero d'ufficio. Era un funzionario di una azienda statale. Qualche giorno dopo mentre camminavo in città con il cane a fianco si fermò con la macchina e mi chiese scusa, disse che era stato un suo amante a farlo per vendicarsi di lei per i tanti uomini che si scopava, insomma era una che la dava facile... forse ninfomane? Non lo so e in fondo in cosa era differente da me? Sia ...