1. Sinestesia


    Data: 11/01/2021, Categorie: Sentimentali Autore: Cigno

    Egli stava seduto comodamente sui divanetti in freddo acciaio, mentre beveva il solito infuso di viole e mirtilli, osservando il mare incresparsi sulla riva, durante uno dei suoi tipici mattini, troppo maturi per definirsi notte inoltrata, troppo acerbi per definirsi alba. L'aria era frizzante, pungeva la pelle e spostava i suoi capelli ritti e crespi. L'orripilazione correva lungo le spalle e le braccia, abbracciando il corpo intero racchiuso in un brivido sospeso, lento e articolato. Il mare sembrava quasi acceso, all'apparenza elettrico, tumultuoso. Blaize era abituato al suono delle onde, poiché abitava abbastanza vicino da poter perfino apprezzare, per così dire, il viaggio delle goccioline sospese in aria fino a depositarsi sul mobilio del balcone, rovinandone irrimediabilmente i legni e le giunture. Egli, tuttavia, non era solo bravo ad intuire il rumore delle onde al momento dell'incontro con la battigia. Egli sapeva riconoscere il suono della sua origine, in mare aperto. Era un singulto cupo, quasi una vibrazione; L'acqua che si ritira, l'energia del vento e la corrente ascensionale giocavano sul pentagramma dell'atmosfera come un'orchestra muta. Egli lo vedeva, dunque, lo sentiva. Optò per il vestiario abituale: giacca cobalto, camicia pervinca e un pantalone dal tono denim chiaro. Entrò in macchina, una berlina carta da zucchero, avviò il motore e si diresse al parco. Il cielo, ormai schiaritosi, illuminava tutto il visibile davanti a sé e pure intorno a sé. ...
    ... Blaize seguiva il contorno della corsia di appartenenza con dedizione, curandosi di non strabordare con le quattro ruote, invadendo la corsia di senso opposto o, peggio ancora, il selciato ghiaioso. Alla radio stavano mandando in onda un vecchio classico, “Roadhouse Blues” dei The Doors. Il ritmo incalzante della canzone sembrava cozzare abbastanza con il paesaggio boschivo e i pensieri ruminanti di Blaize. Eppure, in tutta quella dissonanza visiva e uditiva, il nostro guidatore riusciva a scorgere una profonda armonia. Era difficile, in quel mondo asettico a tinte blu, poter distinguere armonie. L'armonia, qualsiasi appassionato di musica confermerebbe, non si adatta bene all'omogeneità cromatica. Essa, piuttosto, ha bisogno di tratti a primo impatto distinti, contrapposti tra loro. La bellezza sta dunque nel rendere quei tratti così lontani e diversi ben uniti, amalgamati. La strofa aggressiva, vibrante ed energizzante cantata da Morrison si armonizza con l'indaco proiettato sul parabrezza dell'auto. Il “Blues” incontra il blu proprio per contrapporsi ad esso. Blaize arrestò la vettura, in corrispondenza dell'ingresso al parco. L'improvviso silenzio si fece strada accompagnato da timidi cinguettii e frusciare di rami al vento. Con passo cadenzato oltrepassò il cancello e si ritrovò nel viale principale. Gli alberi apparivano cianotici, all'ombra. Si ergevano mastodontici e sfrondavano con eleganza, organizzando una volta ordinata al di sopra del sentiero. Blaize portò gli occhi ...
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