1. Alessia e l'abito gessato


    Data: 12/01/2021, Categorie: Trans Autore: alessiapuledra, Fonte: Annunci69

    Sono seduta. Al tavolino di un bar. Abito di sartoria, gessato scuro, camicia bianca, cravatta. Scarpe oxford, modello donna, fortunatamente portando il 41 riesco a trovarle. Assomigliano a quelle maschili, solo un pò più aggraziate. Tra il bordo dei pantaloni e le scarpe si intuiscono i collant neri.
    
    Inaspettatamente si avvicina una persona. “Scusi, permette?” “Prego” in quel momento realizzo che potrebbe aver notato le mie caviglie. Ho le gambe accavallate ed ho paura che ogni mossa possa sottolineare ulteriormente la mia vera identità.
    
    Mentre prende lo zucchero mi dice senza guardarmi “Che bellissime caviglie. Lasciano immaginare gambe splendide”. Sono in stato confusionale. Riesco solo a mormorare “grazie”.
    
    Lascia un biglietto sul tavolo e si allontana.
    
    Ho il cuore in gola. Il tutto è durato pochi secondi, ma mi sono sentita femmina, donna fino al midollo.
    
    Prendo il biglietto. “Chiamami. Bellissima creatura” ed un numero. Mi alzo. Mentre percorro il corridoio del centro commerciale guardo la mia immagine riflessa. Vedo Alessia.
    
    Raggiunta la macchina nei sotterranei prendo coraggi e compongo il numero. “Ciao Bellissima, grazie per avermi chiamato. Volevo dirti che sprizzi sensualità. La tua femminilità travalica le convenzioni per le quali sei vestita da uomo. Vorrei incontrarti. Anche subito se vuoi” Attimi di silenzio. Con un filo di voce. “Va bene. Da adesso chiamami Alessia. Sono nel posteggio sotterraneo. Scendi con gli ascensori.” Appendo. So già ...
    ... come comportarmi. Aprò il borsone che ho in fianco. Indosso la parrucca nera a caschetto. Metto il lucida labbra e un pò di mascara. Infine indosso le mie decollete di pelle nera, tacco 11. Sembra una manager in carriera. Mi avvio verso il locale ascensori. Mi fermo in un cono d’ombra.
    
    Eccolo esce nel garage e si guarda in giro. Gli vado incontro. Camminando tipo modella sulle passerelle. Sente risuonare i miei tacchi sul cemento, si gira. Sono ad due metri. Mi fermo. “Seguimi”. Conosco l’area. C’è una zona che rimane quasi completamente vuota e poco illuminata. Saranno 60 m. Lui mi segue. I suoi occhi mi bruciano addosso. Appena siamo nella zona buia mi fermo. “Dio, sei Bellissima e cammini come una dea. Sei fantastica”. Mi giro, mi accosto a lui e gli passo la lingua sulle labbra. Mi passa una mano dietro e mentre mi accarezza il culetto mi infila la lingua in bocca. Le lingue si intrecciano vischiose e lucide. Con la mano gli stringo la patta. E’ già duro. Mi stacco. “Devo salutarti. Ti chiamo per vederci, se vuoi”. “Non scappare Alessia, certo che voglio vederti” “Ciao”.
    
    Raggiungo la macchina. Mi sento potente. Desiderata.
    
    Due giorni dopo chiamo. “Sono Alessia. Ho voglia. Tu?” “Certo” “Questa sera alle 23 al Parco Lambro, entrando vai in fondo a sinistra, vedrai la mia macchina. Tu che macchina hai?” “Una BMW blu” “Ok, ciao. A stasera”.
    
    Ho tempo di prepararmi. Mi depilo con cura. Bagno e crema. Mi sento come una ninfa che rinasce.
    
    Perizoma nero, collant neri ...
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