1. Il venditore ambulante 2 -l'appuntamento- viii


    Data: 14/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Soundserio

    ... conto. Passarono i giorni, le lezioni universitarie erano alle porte, avevo già fatto un giro in città per vedere la sede universitaria, qualche negozio e i principali pub in voga. Trascorsa la prima settimana le voglie in me crescevano sempre più, finalmente riuscii a convincere Hantaro per un appuntamento. Una fatica immensa riuscire a convincerlo, ma alla fine la spuntai io. Era venerdì sera, il giorno dopo sarebbe partito per trascorrere il week end dalla famiglia, gli diedi l’indirizzo di casa e venne a prendermi. Quando arrivò il suo squillo scesi in strada trovandolo fuori dall’auto che mi attendeva. –“Dio mio”- pensai tra me e me. Parcheggiò il macchinone, un nissan x-trail nero, dalla parte opposta del portone. Gli andai incontro stringendo la mano –“Piacere Gabriele”- ,–“Piacere mio, Edoardo”- disse l’uomo con stretta possente. Con un filo d’imbarazzo mi fece accomodare in auto. –“Eccoci finalmente, dove andiamo di bello?”- domandò cercando di nascondere la timidezza –“Non so, sei tu l’esperto della città, lascio a te la scelta”-. Al semaforo voltò a sinistra –“Ti porto all’antica botte, un posto intimo e tranquillo”-. Quando scendemmo dall’auto lo scrutai bene. Non aveva un filo di pancia, anzi aveva un corpo grosso e tenuto in forma. Indossava dei pantaloni eleganti grigi, una camicia bianca con gilet dello stesso colore del pantalone e delle scarpe nere lucide. Al polso portava un rolex e all’anulare la fede. Mi sentivo un po’ in imbarazzo, Hantaro o meglio ...
    ... Edoardo, era di una eleganza pazzesca mentre io per l’occasione avevo indossato un semplice jeans con tennis e maglietta verde militare. Chi ci vedeva avrebbe pensato che fossimo padre e figlio. Giunti dentro il locale ci accomodammo in un tavolino e ordinammo due caffè, entrambi macchiati. Tra una chiacchiera e l’altra trovavo quell’uomo sempre più affascinante. Mi piaceva. Dopo aver rotto il disagio devo dire che tra noi si creò la stessa complicità che ci aveva legato durante la conoscenza virtuale. Il tempo volò in fretta e intorno alle venti prima di andar via decidemmo di fare un giro panoramico per mostrarmi la città illuminata. –“Allora lunedì inizi con le lezioni?”- , -“Si, non vedo l’ora almeno faccio conoscenza con i colleghi”-. –“Vedrai che ti troverai molto bene”- rispose imboccando la via di casa. Avrei voluto abbracciarlo per sentire il suo profumo, ma era troppo presto, c’eravamo appena conosciuti, poi lui non so quanto fosse propenso ad un contatto fisico. Era stato chiaro, non provava nessuna attrazione verso il corpo maschile. Quella sera ci salutammo con una stretta di mano. Intorno alle ventidue ci beccammo online e lo contattai, volevo conoscere le impressioni. –“ ‘Sera, cenato?”- esordii per avviare la conversazione.
    
    -“Buonasera a te, cenato e ora un po’ di pace sul divano. Tu?”-
    
    -“Anch’io ho riempito lo stomaco e sono in relax a casa tutto solo”-
    
    -“Da me non vola una mosca, sai che vivo solo”-
    
    -“Si, non sarebbe stato male una cena in compagnia ...