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Ora ti fotto
Data: 20/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: DavidGroffud
Non sopporto questo paese. Piccolo, tutto pianeggiante, anonimo. C'è un solo grosso supermercato che si ostinano a chiamare "centro commerciale". Mi fa ridere al pensiero di cosa si perdono, non immaginano come sia uno vero. Se ne vantano addirittura. Se ne parli male si offendono. Idioti. In Germania è tutto diverso. Mi piace di più ma anche Berlino ha i suoi punti negativi. Una cosa non sopporto delle piccole città siciliane: si scopa poco, non sul serio. Ho diciassette anni, gioco a calcio, sono un portiere. Sono più alto della media, sono muscoloso, ho un gran cazzo. Di solito bastava, lassù. Qui no. Nessuno mette la sua foto sul profilo, tutti hanno paura di essere giudicati. Io non li critico. Se non vogliono dire che sono gay o bsx non sono affari miei. Ma il fatto è che poi chiacchierano troppo. E non si scopa mai. C'è un altro problema. I miei coetanei non mi interessano. A me piace inculare uomini. Non ce ne sono molti. Poi hanno paura di farsi male. Altro problema: se hai 21/22 cm di cazzo e ti piace fottere duro. A parole dicono che gli piace. Nei fatti scappano. Capisco anche questo. Io spacco, sputo, schiaffeggio, grido. O grande scopata o niente, meglio sega. Entro nel centro commerciale. Devo comprare dell'intimo tecnico per correre al mattino quando c'è freddo. Vedo sulla app di incontri che c'è un tipo sulla trentina. Sembra a posto ma non si collega. La foto è interessante. Un po' più basso di me, bel culo ...
... soprattutto, non vedo la faccia ma mi faccio bastare così. Non scopo da un mese, ho le palle piene, voglio rompere un culo. Prendo un gelato nel piccolo chiosco, poi mi siedo su una panchina di fronte al negozio, guardo ancora la app. Lui si collega ma non continua la conversazione dell'altro giorno. Il gps dice che è a pochi metri da me. Mi chiedo se è in uno dei negozi. Forse lavora qui. Mi tolgo il giubbino, arrotolo un po le maniche corte per mettere in mostra i bicipiti. Mi aggiusto il cazzo nei jeans, lo metto dritto così sporge di più, sembra ancora più grosso. Infantile, lo so. Ma sono infoiato. Butto la coppetta vuota, mi alzo e passeggio. Mi guardo in giro ma non spero davvero di trovarlo. Entro nel negozio di abbigliamento sportivo. Dico cosa mi serve a una commessa che mi fissa il pacco per tutto il tempo. La lascio fare, è ovvio che ha una vita noiosa. chiede aiuto a un suo collega perché non trova l'articolo. Appena lo vedo capisco. Quel culo lo riconosco lontano un chilometro. Lui porta i capelli cortissimi, un accenno di barba, forse un po' meno di trent'anni. Si avvicina, dice alla collega che continua lui. Lei ci resta male ma non protesta. Lui mi guarda dal basso verso l'alto. Mi chiedo come devo sembrare dal suo punto di vista. Avrà capito quanto anni ho? Non usa quel tono. Non mi tratta da bambino. Mi passo la mano tra i capelli, li tolgo dagli occhi, poi faccio scorrere la mano sul petto, sugli addominali, sul pacco. Lui segue il ...