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Legata col Sangue ---Seconda Parte
Data: 22/01/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Mia Sempre
LEGATA COL SANGUE Passarono le ore, i giorni e le settimane e le mie ferite guarirono, almeno quelle fisiche. Passarono i mesi e pian piano diventai anche più serena. Alex non mi frustava o non mi sculacciava in continuazione, era un perfetto mix di tutto, dove io ero allo stesso tempo, la sua sottomessa ed una Regina avvolta da mille attenzioni. Avevo sistemato le questioni a “casa” firmando le carte della separazione consensuale, senza alcuna richiesta aggiuntiva, non andai neppure, feci tutto tramite l'avvocato di Alex. Non avevo le forze per tornare ed affrontare la situazione, non in quel momento, avevo altri tormenti, un'altra priorità. Sarai andata dopo aver messo in atto il piano di vendicare il mio stupro e riacquistato la fiducia e la stima in me stessa. Il Mio Signore si occupò di tutto anche di insegnarmi a diventare spietata, assetata di sangue e di vendetta. Il piano era diviso in due punti essenziali e si sviluppava in tempi diversi. La prima parte ci avrebbe dato poca soddisfazione e non avrebbe dissetato la nostra sete di sangue, ma posto senz'altro fine alle vite inutili dei due camionisti Siciliani, ne eravamo certi dopo le ricerche effettuate. La seconda invece, più contorta e studiata mi avrebbe trasformata nella “Giuditta e la decapitazione di Oloferne” di Artemisia Gentileschi. Torture e sangue avrebbero dato finalmente sfogo alla rabbia che avevo represso per anni e risvegliata dalla violenza subita in quel autogrill. Facemmo un passo per volta e con ...
... calma ci occupammo di ogni dettaglio. Liberarci dei due Siciliani, trovandoci in Italia, limitava le nostre possibilità di scelta, optammo per due freddi, rapidi ed indolori colpi di precisione sparati da un luogo scelto con cura, studiammo ogni particolare, quello fu il piacere della prima parte della vendetta. Una mattina di settembre Alex mi portò in un armeria di un suo amico, forse uno dei “clienti” della Locanda, infatti venimmo trattati con molta discrezione. Insieme scegliemmo due fucili. A me venne consigliato un “M40”, fucile di precisione leggero e compatto. Ad Alex un “M200 CheyTac” progettato per abbattere bersagli umani. Comprammo anche le munizioni e qualche accessorio d'abbigliamento specifico. Pagammo in contanti, ovviamente nessuna ricevuta e accordi precisi con il venditore. Nessuna traccia doveva condurre a noi. Imparai a conoscere quell'arma, la studiai, andammo molte volte ad un poligono di tiro privato. Era pesante anche se ero acquattata a terra e complicato centrare il bersaglio. A volte mi disperavo ma Alex mi spronava sempre, finché non fummo pronti ed arrivò il giorno di attuare la prima parte del piano. Partire per la Sicilia. I due fucili vennero trasportati in un furgone, nascosti in un baule insieme a tutti i nostri bagagli. Nessuno ne era a conoscenza. Noi prendemmo un volo diretto a Palermo. Avevamo prenotato una vacanza di due settimane a fine settembre, per una coppia innamorata, in una villa vista mare. La prima settimana trascorse come ...