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Legata col Sangue ---Seconda Parte
Data: 22/01/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Mia Sempre
... niente fosse, tra mare, ristoranti e negozi. Intanto studiammo i due bersagli da debita distanza, senza mai avvicinarci troppo, cercando di capire quale sarebbe stato il momento migliore per colpire. Solo una volta ci concedemmo una piccola soddisfazione, andammo a mangiare nello stesso ristorante dove i Siciliani erano a pranzare. Passai di fianco a loro, non credo che mi riconobbero perché indossavo una parrucca bionda, per coprire il mio argento troppo particolare. Sentii la loro puzza. Restai impassibile. Il mio camuffamento e la mia compostezza in questa determinata e particolare circostanza, eccitarono molto Alex, e ovviamente vedere lui voglioso, accese anche me. Mi trascino’ nella toilette del ristorante. Era unisex perciò entrò e chiuse la porta, si andò a sedere sulla tazza del WC, abbassando il coperchio. Il suo cazzo era già magnificamente duro, lo prese in mano e segandolo disse: “ Alza la gonna e vieni a sederti sul mio cazzo...scopami...Mia bella biondina ...hahaha...mi ricordi Beatrix Kiddo di “Kill Bill” con quel vestitino giallo...se non fosse che tu invece di un affilata Katana avrai un M40...hahah cazzo...vieni qui scopami ti ho detto…!!!” Me lo scopai forte inghiottendolo completamente con la mia fica, lo cavalcai veloce finché non mi riempì del suo seme caldo. “ Brava la Mia...cecchina...adesso alzati...andiamo...tu avrai il tuo orgasmo a missione compiuta...hahaha..” Mi diede una sonora manata sul sedere ed uscimmo come niente fosse. Passarono i giorni ...
... ed arrivò la seconda settimana. Tutto sotto controllo. I due posteggiavano i loro mezzi sempre nella stessa area appena fuori Palermo e noi eravamo a conoscenza di ogni loro spostamento. Li aspettammo che tornassero da un breve viaggio di lavoro, un tardo pomeriggio di fine settembre. Ci appostammo alla finestra dell’ultimo piano di un palazzo abbandonato, in periferia, accuratamente scelto, che si trovava a circa 500 Mt. dal piazzale dove i due erano soliti lasciare i loro camion. Senza cellulari né nessun altra diavoleria rintracciabile, ben nascosti e preparati attendevamo i nostri obiettivi. Avevamo studiato tutto, avremmo sparato insieme per non lasciare tempo ad uno dei due di scappare. Calibrammo il fucile, misurammo forza e direzione del vento ed infine l'umidità dell’aria, era finalmente tutto pronto. Attendemmo. Alex mi manteneva calma, lucida e concentrata, mi parlava con quel suo tono fermo e sicuro. “ Respira… Mia...Respira...resta concentrata sul tuo respiro..è importante lo sai...e non guardare troppo nel mirino...o sforzi l'occhio...controlla il perimetro...e respira…” Arrivarono. Scesero dai loro camion e si avvicinarono tra loro per i soliti scambi di convenevoli post viaggio. Era il momento. Ci guardammo un attimo. Punto di non ritorno. Occhi fissi nel puntatore laser. “ Pronta..Mia..???..al mio 3 spara… ...1… ...2… ...3…” “ PTfff… PTffff..” Due colpi silenziosi, diretti e precisi alla nuca. Caddero a terra. Per un istante restai a guardare nel mirino i due ...