1. Diario di un omosessuale ( Pt. 2 )


    Data: 22/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Inchiostro&Miele

    ... iniziammo a mangiare. Non sapevo cosa dirle, di cosa si parla con chi ha appena perso un caro? Dopo avergli fatto le condoglianze cosa gli dici? Qualsiasi altro argomento sembra insignificante, ma parlare della morte del caro potrebbe darle fastidio. Cosa le dico? "Mi passi lo sciroppo d'acero?" chiesi. Lei si alzò in piedi furiosa. Prese lo sciroppo d'acero e me lo lanciò. Fortunatamente non mi colpì ed il contenitore andò a schiantarsi nella finestra. Il vetro fu in frantumi. Cosa le prendeva? Cercai di puntare i piedi. "Daniela, ora basta!" esclamai cercando di avere un tono convinto, un tono minaccioso da uomo. Ero poco credibile. Daniela iniziò a ridere, rideva a crepapelle. Rideva e lacrimava e senza salutarmi si avviò verso la porta e se ne andò. Andai nella mia stanza, mi guardai davanti allo specchio. Anche io piangevo, non sapevo perché ma piangevo. Ero preso da attacchi isterici, mi comportavo come la peggiore delle donnicciole nel periodo del ciclo; e lei dice che non sono abbastanza donna. Colpii più volte il muro, mi feci malissimo. Lei aveva riso, aveva riso così tanto quando le ho detto "Ora basta!". Cosa c'era da ridere? Forse che io non incuto alcun rispetto? Forse che le persone come me hanno bisogno di un uomo per essere rispettate? Mi sentivo fragile, inutile, mi guardai nello specchio e mi dissi "ma non l'hai capito che sei una schifosa puttana? Ha riso di te, lo vedi che ha riso? Cosa ti è saltato in mente? Cosa pensavi potesse fare vedendo un ...
    ... magrolino effemminato che gioca a fare la voce grossa? Hai la voce di una donna! Donna! Donnaaa! DONNAAA!!" continuai a gridare furibondo nello specchio. All'improvviso fui fulminato da un'idea, sapevo benissimo di cosa avevo bisogno, cosa mi avrebbe fatto riprendere istantaneamente. Indossai intimo da donna e abbigliamento da uomo. Accesi il telefono, presi il numero e chiamai. Una mezz'ora dopo il campanello suonò. Finalmente erano arrivati. Li accolsi con calore, decidemmo di metterci sul letto e così facemmo. Avevano due grossi uccelli pelosi, fisici scolpiti ed anch'essi pelosi. Erano devi veri maschi, maschi che farebbero impazzire qualsiasi donna. Uno dei due era un uomo di carnagione scura, occhi marroni ed un'ispida barba castana. Aveva inoltre i capelli castani ed a spazzola. L'altro invece era pelato, aveva occhi azzurri, carnagione scura e barba incolta. Iniziai subito a godere della loro compagnia prendendo a turno i loro uccelli in bocca. "Ti piace? Eh? Ti piace?" domandò il castano sapendo bene che non avrei potuto rispondere; avevo la bocca troppo impegnata. "Che ne dici se ti prendo da dietro?" chiese di nuovo il castano sorridendo. Pur avendo la bocca impegnata riuscii a fargli capire che era un'ottima idea. "Davvero un bel culetto!" disse posizionandosi dietro di me. Mi ero messo a pecora, il pelato alla bocca ed il castano dietro. Mi colpì il culo con il suo uccello più volte, lo fece strisciare in mezzo alle natiche e poi dritto dentro. Non usavamo il ...