1. Il territorio del sogno


    Data: 23/01/2021, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... parole che potevo dire certamente anglofone. Solo dopo aver detto quella frase, si era inginocchiata e me l'aveva preso in bocca con quella maestria che le donnine di Cholon e Saigon non avrebbero mai potuto imitare, una lingua calda e diabolica mi stuzzicava il frenulo nelle sue parti più sensibili. Così facendo non sarei durato molto.... Cercavo di farglielo notare e lei pareva capire poiché si scansava e, sdraiandosi nella vegetazione, spalancava le gambe, invitandomi a possederla con muta richiesta mentre si toccava la vulva glabra. Ed era un invito che, spinto da un'eccitazione che non sentivo dalla morte di mia moglie, accettavo con gioia. Il sogno terminava crudelmente con il mio membro che scivolava dentro la sua rovente intimità, mentre da lontano, il canto ricominciava. Ora, questo era il sogno. Ogni volta mi svegliavo col membro eretto, tanto eccitato da dovermi liberare in qualche modo. Ma per qualche ragione, il sesso non pareva più soddisfacente come un tempo. Mi domandavo perciò se non avessi dovuto cercare quella femmina e farla mia per poter placare simil tormento. Ma cercarla dove, poi? La giungla pareva vietnamita ma avrebbe potuto anche essere laotiana, cambogiana o tailandese. Avrei potuto spendere tutta la mia vita a cercarla senza trovarla mai. Eppure... Che avevo da perdere? Questo mi chiesi. A questo punto é doverosa un'intrudzione. Il mio nome é Edward Blackwall e sono un onesto impiegato. Ho servito con fierezza il mio paese in Vietnam, ...
    ... sopravvivendo agli orrori di una guerra che solo dopo ho capito essere ingiusta. Dalla fine di quel conflitto, sono passati dieci lunghi anni. Incubi dovuti alla guerra? Sì, ne ho sofferto, ma lentamente e inesorabilmente il contenuto dei miei sogni é mutato sino a divenire quello che vi ho sopra citato. Non che la cosa mi sia dispiaciuta ma sicuramente ha generato un certo imbarazzo e sono dell'idea che qualunque psicoterapeuta si sarebbe sfregato le mani dalla contentezza se avessi deciso di affidarmi al loro sistema per decifrare ciò che mia mente cercava di dirmi. E qualora vi chiediate se io abbia mai usurpato alcune giovane durante il mio servizio in Vietnam, la risposta é no, anzi ho persino impedito che la mia compagnia si sfogasse su un villaggio a seguito di una trappola dei Vietcong. Quindi direi che non ho nulla da rimproverarmi, ergo, probabilmente il sogno é qualcos'altro. Qualche residuo dell'LSD che mi ero fatto in gioventù? Improbabile. Unitamente agli interrogativi cresceva anche la volontà di scoprire la verità e, nell'anno 1983, chiesi a un mio conoscente di procurarmi documenti falsi che mi permettessero di raggiungere il Vietnam. Edward Blackwall, cittadino USA, reduce di guerra e vedovo scomparve lasciando il posto ad Armin Blackwall, turista inglese interessato al passato culturale del Vietnam. E fu lì che iniziò. La notte dopo aver fatto i biglietti ed aver preparato le valige, notai che il sogno era cambiato. Ora il viso della donna mi sussurrava una parola ...