AMICIZIA SINCERA
Data: 18/12/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: MASTER84
... alto, cominciò a sfogliare la rivista e poi rivolta alla sua schiava."QUI!!" battendosi una mano sulle natiche. Roberta capì qual�era il suo dovere, e mettendosi dietro di lei cominciò a leccarla in lungo e in largo, sapeva quali erano i suoi punti più sensibili, non durò moltissimo, infatti quando Chiara si sentiva pronta, fece cenno senza neanche guardarla di poggiare la testa sotto di lei, Roberta capì subito e Chiara vi si piazzò sopra e in breve il suo piacere colò dentro la bocca.Passò quel fine settimana, Roberta tornò a Roma il mercoledì, i suoi l�avevano trattenuta per delle faccende familiari, le cose continuarono normalmente, quel fine settimana successiva non erano previsti incontri tra Chiara e Loredana in quanto quest�ultima era impegnata.Il fatto increscioso accadde la Domenica mattina, la Padrona aveva fatto colazione e era andata in bagno per l�espletamento delle sue funzioni corporali, la sua schiava era lì, che aspettava di pulire la parte liquida della situazione, era in ginocchio quindi con la testa reclinata all�indietro che aspettava Chiara si stava ripulendo anche il sedere in quanto aveva appena finito di defecare, quando le venne spontaneo passare la carta igienica già imbrattata di feci sulle labbra e il naso della sua schiava. Costei si alzò di scatto, si ripulì quasi con violenza nel lavandino, poi si girò di scatto e mollò un ceffone a Chiara che era ancora seduta sul gabinetto e se ne andò in soggiorno.Qualche minuto dopo, la Padrona di casa ...
... arrivò in soggiorno, Roberta si era seduta sul divano:"Solo mio padre quando avevo 12 anni si è permesso di darmi un ceffone, non ho parlato con lui per molti giorni. Hai al massimo un�ora per lasciare questa casa, di te non voglio più vedere neanche l�ombra, io vado nella mia stanza da letto a leggere, quando ne riesco tu non ci sarai più e lascia la chiave sul tavolo." Tornò nella sua stanza sbattendo la porta.Roberta non replicò nulla, anzi con piglio deciso, si alzò, andò a rivestirsi in fretta, preparò la sua valigetta e anche lei se ne andò sbattendo la porta. All�inizio sembrava che forse era meglio così, che avrebbe sofferto un po� ma che alla fine si sarebbe liberata da un incubo. Ma più i minuti passavano più il pensiero di non vederla più si faceva strada nella sua mente. Arrivò alla stazione, il suo treno utile sarebbe stato nel pomeriggio alle 16; erano ancora le 11 cosa poteva fare? Comprò una rivista e si mise a leggere su una panchina; ma sentiva quasi un vuoto angosciante dentro, non riusciva a concentrarsi. Si mise gli occhiali scuri perché sapeva che stava arrivando agli occhi il suo dolore, l�ansia la paura, tutti i sentimenti più forti che si annidano nell�animo umano si stavano facendo strada. Chiuse la rivista e andò a depositare il bagaglio, aveva deciso di fare una passeggiata per distrarsi. La sua disperazione aumentava con i minuti, ogni ragazza che da lontano poteva somigliare a Chiara le faceva saltare il cuore in gola, era nella sua mente in ...