1. L'amico di papà


    Data: 27/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Jesus

    Questa storia risale a qualche anno fa. L'estate in cui compii 18 anni, mi recai assieme alla mia famiglia in vacanza, in Puglia, dove affittammo una villetta sul mare insieme a tre colleghi di papà. Mia sorella fortunatamente rimase in città perché, con lei in giro, non avrei potuto far nulla di ciò che mi ero prefissato, ovvero scopare in assenza dei miei con qualche bel ragazzo rimorchiato in spiaggia. Siccome la nostra macchina era piena, mia madre mi informo che avrei viaggiato con Paolo che, essendo l'unico collega single, aveva l'auto praticamente vuota. Inizialmente protestai perché Paolo mi aveva sempre incutito un po' di timore a causa del suo carattere strafottente, ma salito in macchina mi rimangiai tutto. Quello che avevo affianco era un orso: alto circa un metro e ottanta, grosso e muscoloso, sulla cinquantina (ma portati molto bene), con la barba nera folta e un vocione da orco. Il tragitto per la casa delle vacanze durò circa due ore. Due ore durante le quali non smisi un attimo di fissare il suo pacco imponente, con la cappella che premeva contro il costume. Chissà perché, quella volta Paolo mi sembrò particolarmente simpatico e passammo il tempo parlando del più e del meno. Quando arrivammo a destinazione, tutti andarono a tuffarsi, fatta eccezione per lui, che doveva inviare delle e-mail, e me. Io guardavo la tv, ma lo spettacolo più interessante era il pezzo di manzo vicino: curvo sulla scrivania, mostrava la schiena enorme e un culo rotondo e grosso ...
    ... che voleva uscire dal costume. Quando finì di lavorare, disse che non aveva più voglia di andare al mare, e si recò in camera a cambiarsi. Io finsi di andare in bagno e lo seguii. Scelse delle mutande bianche dalla valigia, si sfilò i boxer e si cambiò. Io riuscii a guardarlo per un solo secondo, e che dire: era perfetto! Un cazzone enorme, con una cappella rossa tutta da succhiare, un culo peloso come piace a me, e cosce da urlo. Quanto mi sarebbe piaciuto farmi inculare da lui... Uscito dal bagno, lo vidi seduto sul divano, a gambe aperte e a petto nudo. Faceva caldissimo ed io, convinto che sarebbe rimasto lì, uscii a fumare. Ero nel vialetto di casa, intento a leggere i messaggi dagli amici, al telefono, quando me lo ritrovai dinanzi. -Hai capito il nostro Matteo. Rise mentro io diventavo rosso per la vergogna. -Paolo, ti prego, non dirlo ai miei...mi uccidono. -Tranquillo, sto scherzando. Lo posso fare un tiro? Questa volta risi io, sollevato, e gli passai la sigaretta. -Vedo che continui con la palestra. -Si, ci vado ancora. Ma per ora i risultati non sono nemmeno paragonabili ai tuoi. -Eh vabbè, tu sei un pivello. Ridemmo ancora, poi lui iniziò a palparmi i pettorali e, anche se non lo davo a vedere, ero eccitatissimo. -Non fare il timido. Guarda, questi sono pettorali! Mi prese la mano e me li fece toccare. Cazzo! erano duri come pietre. Continuammo a toccarci in silenzio, poi mi afferrò per il culo e mi fissò negli occhi: Entriamo? Ci fiondammo in camera. Mi tolse la ...
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